Bisogna aspettare la posizione 500 per trovare l’Università degli studi di Bari nello Shanghai Ranking of world University del 2022, una delle più accreditate classifiche internazionali che raccoglie le migliori università a livello globale. La graduatoria viene compilata ogni anno sulla base di sei parametri di valutazione principali: i premi Nobel e le medaglie Fields ottenute dagli ex alunni (10%), i premi Nobel e le medaglie Fields ottenute dal corpo accademico dell’ateneo (20%), il numero di ricercatori altamente citati (20%), le pubblicazioni su “Nature & Science” (20%), le citazioni di pubblicazioni tecnologico-sociali (20%). A questi criteri poi è correlato il numero di componenti dello staff accademico, dando un ulteriore parametro di rendimento pro-capite (10%). Ai primi posti figurano le università americane, con Harvard che conquista per il quinto anno consecutivo il titolo di miglior ateneo al mondo.
Tra gli atenei italiani censiti (46 in totale), al primo posto si colloca la Sapienza di Roma, che è invece 150esima nella classifica mondiale. Meglio di Bari in classifica fanno l’Università statale di Milano, quella di Padova e la Normale di Pisa nei primi quattro posti a livello nazionale. Più alta in classifica, rispetto all’ateneo del capoluogo pugliese e prima tra le università del Mezzogiorno, è la Federico II di Napoli. A pesare sul punteggio di Uniba ci sono il basso numero degli studenti laureati, 5.544 su un totale di 29mila 564 iscritti, e quello degli studenti internazionali che compongono solo l’1% dell’intero corpo studentesco. Nessuno studente internazionale invece figura per il 2022 tra i laureati.
Lo Shanghai Ranking pubblica anche le classifiche delle università in 54 materie specifiche, tra cui scienze naturali, ingegneria, scienze della vita, scienze mediche e scienze sociali. La classifica utilizza una serie di indicatori accademici oggettivi e dati di terze parti per misurare le prestazioni delle università mondiali nelle rispettive materie, inclusi i risultati della ricerca, l’influenza della ricerca, la collaborazione internazionale, e i premi accademici internazionali (Award). In questo caso ci sono buone notizie per l’ateneo barese che riesce a distinguersi per l’eccellenza del dipartimento di medicina veterinaria, che totalizza un punteggio di 45 su 500, e nel settore delle scienze e tecniche alimentari, con un punteggio tra 51 e 75.