Alla professoressa Maria Raspatelli del Panetti il “Global Teacher Award 2022”, uno dei premi internazionali più prestigiosi nel mondo dell’istruzione. Ad assegnarlo la AKS Education, che premia le persone che dimostrano i più alti standard di eccellenza nel campo dell’insegnamento. La professoressa ha sbaragliato la concorrenza degli insegnanti di oltre 120 Paesi, replicando il successo ottenuto l’anno scorso dal suo collega di istituto, nonché marito, Antonio Curci. E questo premio è un po’ merito suo, come racconta la stessa docente: «Sì, perché io nemmeno sapevo di essere iscritta. È stato mio marito a candidarmi, a mia insaputa, con la complicità della dirigente scolastica».
Cinquant’anni, docente da 20, Maria Raspatelli insegna religione e, insieme a Curci, ha dato vita al progetto di Radio Panetti: «Sono strafelice – racconta all’Edicola del Sud -, perché questo premio è il riconoscimento del lavoro che svolgo da anni. E sono contenta anche come insegnante di religione, spesso cenerentola delle materie scolastiche. E questo a dimostrazione del fatto che ci sono tanti docenti di religione che lavorano bene e con coscienza».
A motivare il premio la sua innovazione didattica e digitale: «Lavoro da anni con Radio Panetti e questo metodo è stato portato anche nelle classi. Io l’ho applicato all’insegnamento della religione: non lavoro più con l’argomento, ma per gruppi di lavoro». Con i ragazzi la docente affronta diverse tematiche, dalla bioetica alle sacre scritture, ma «sempre partendo dal vissuto degli allievi e dalle loro esperienze. Non uso lezioni frontali, ma cerco di rendere i ragazzi protagonisti. Così, oltre ad essere motivati, imparano meglio e prima».
La professoressa Raspatelli è la terza pugliese a vincere questo premio, dopo i colleghi Manni e Curci: «La Puglia ha qualcosa da dire anche nel campo dell’istruzione» dice l’insegnante, che aggiunge: «Anche se il viaggio e lungo e costoso, vorrei andare a ritirare questo premio, in India. Perché sarebbe bello portare la baresità all’estero e far capire che Bari non è solo la città delle orecchiette. Spero che qualche Istituzione ci possa finanziarie, perché il costo del viaggio è di due nostri stipendi».
La speranza è che questo premio possa essere «contagioso», cioè di esempio «per gli altri colleghi che lavorano in silenzio e duramente. E sono tanti, come quelli che si spendono davvero e reggono la scuola italiana», conclude la professoressa.