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Formazione, si allarga la collaborazione tra EY e Politecnico di Bari: «Puntiamo a 1.500 professionisti nel nostro hub» – VIDEO

«Questa è una bella storia. Noi siamo arrivati qui più o meno tre anni fa e ci eravamo dati l'ambizione di arrivare a circa 200 professionisti: oggi ne contiamo 500. E qui vogliamo continuare a investire, a crescere fino ad avere 1.500 professionisti nel nostro hub digitale. Credo che sia un bell'esempio di quello che…
(foto di Luca Turi)

«Questa è una bella storia. Noi siamo arrivati qui più o meno tre anni fa e ci eravamo dati l’ambizione di arrivare a circa 200 professionisti: oggi ne contiamo 500. E qui vogliamo continuare a investire, a crescere fino ad avere 1.500 professionisti nel nostro hub digitale. Credo che sia un bell’esempio di quello che si riesce a fare in termini di sviluppo, innovazione e crescita quando si mettono insieme le aziende con le istituzioni e le università». Lo ha detto Massimo Antonelli, Ceo EY Italy e Chief Operating Officer EY Europe West, oggi, a Bari, per presentare le nuove iniziative di collaborazione in Puglia tra EY e il Politecnico del capoluogo pugliese.

«EY Italia – ha aggiunto Antonelli – fa parte di una grande Region che si chiama Europe West che conta 25 Paesi. Noi vogliamo sfruttare questo grande network e aprire le porte dell’hub di Bari a questo contesto internazionale. È una grande opportunità per aprire il Sud anche ad una prospettiva internazionale».

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Nicola Panarelli, responsabile del centro di Bari EY Business & Technologies Solutions. «Abbiamo lanciato nuove progettualità e investimenti in collaborazione con il Politecnico, perché sempre di più la formazione per noi diventa fondamentale, che non vuol dire esclusivamente lavorare su tematiche digitali ma integrarle con competenze più tradizionali. Dai primi mesi successivi all’estate, quindi, daremo ulteriormente il nostro contributo in percorsi accademici in ambito digitale e analytic e percorsi di mentoring per studenti all’ultimo anno della scuola secondaria», ha Nicola Panarelli.

«Bari – ha ricordato – è stato per noi un investimento circa tre anni fa. L’idea iniziale era quella di creare un polo, un hub, per investire su competenze tecnologiche e innovative da poter servire ai nostri clienti su progettualità di trasformazione digitale. L’ambizione iniziale era di circa 200 persone in un paio d’anni e abbiamo più che raddoppiato quell’obiettivo, superando le 500 persone e ci stiamo dando un obiettivo molto sfidante di arrivare a 1.500, triplicando in brevissimo tempo i nostri spazi». Panarelli ha poi ricordato che dei 500 professionisti che lavorano nell’hub di Bari l’85% esce da percorsi in ambito Stem e più del 50% sono donne, con un’età media di 27 anni. È a Bari, inoltre, che «abbiamo disegnato, sviluppato ed è gestione una piattaforma tecnologica per supportare i nostri clienti nell’entrare nei vari bandi del Pnrr».

Alla conferenza sono intervenuti anche il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino e il vicesindaco di Bari, Eugenio Di Sciascio. Nell’occasione è stato anche annunciato l’ampliamento della sede barese di EY e l’avvio dal prossimo autunno di ulteriori iniziative di collaborazione in campo formativo.

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