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Dimensionamento scolastico, Cgil Puglia chiede un incontro all’Anci: «Si correggano le scelte della Regione»

La Regione Puglia, come stabilito da una nuova legge nazionale, dovrà adottare un Piano di razionalizzazione della rete scolastica per il raggiungimento di uno specifico numero medio di alunni, in base al quale il Ministero dell’Istruzione assegnerà nei prossimi anni il Dirigente scolastico e il Direttore dei servizi generali e amministrativi (Dsga) a ogni istituto,…

La Regione Puglia, come stabilito da una nuova legge nazionale, dovrà adottare un Piano di razionalizzazione della rete scolastica per il raggiungimento di uno specifico numero medio di alunni, in base al quale il Ministero dell’Istruzione assegnerà nei prossimi anni il Dirigente scolastico e il Direttore dei servizi generali e amministrativi (Dsga) a ogni istituto, e che è di 961 alunni per istituzione scolastica.

Si tratta di un decreto «che non appena pubblicato, sarà oggetto di impugnazione amministrativa da parte della nostra organizzazione sindacale», affermano la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, e l’omologo della categoria Flc regionale, Ezio Falco.

Il sindacato ha chiesto un incontro all’Anci Puglia «per affrontare il tema del dimensionamento scolastico e provare a correggere alcune scelte della Regione che per il sindacato limitano l’autonomia degli enti locali e penalizzano il ciclo primario dell’istruzione».

Cgil e Flc Puglia denunciano che «l’obiettivo della riduzione delle istituzioni scolastiche dalle attuali 627 alle 569 (-58 istituzioni scolastiche) viene fatto gravare da Regione unicamente sulle scuole del primo ciclo d’istruzione».

A esito del dimensionamento, proseguono i sindacati, «dieci scuole del primo ciclo avranno oltre 1.500 alunni, quattro di queste avranno oltre 1.700 alunni. Continueranno ad avere autonomia e dirigenza scolastica e Dsga istituzioni scolastiche del secondo ciclo anche con meno di 600 alunni». E ancora: «l’autonomia degli enti locali ci pare fortemente limitata, tanto che le proposte delle amministrazioni comunali che dovessero chiedere il mantenimento dell’attuale assetto (che per varie ragioni specifiche potrebbe ritenersi necessario) vengono ritenute a prescindere “inconferenti”, preannunciandone la mancata considerazione da parte della Regione Puglia».

Cgil e Flc Puglia, dunque, chiedono un incontro urgente all’Anci «al fine di confrontarsi sui contenuti delle linee di indirizzo regionali, condividere iniziative da assumere a tutela delle scuole e degli enti locali e garantire la partecipazione in ogni fase della definizione delle proposte degli enti locali delle organizzazioni sindacali territoriali confederali e di categoria».

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