Case fatiscenti e indecorose: Bari non è una città per studenti. La testimonianza di chi cerca un alloggio

Bagni ricavati nelle verandine, scantinati proposti come se fossero delle soluzioni abitative dignitose e ancora spazi ristretti in cui vengono stipate anche 6-7 persone. Affrontare la ricerca di una casa per gli studenti a Bari sta diventando sempre più difficile. Basta fare un giro veloce tra i numerosi annunci che vengono pubblicati ogni giorno sulle pagine Facebook dedicate. Prezzi sempre più alti e case che definire con questo nome non è sempre possibile. Intanto gli appartamenti in affitto (soprattutto per gli studenti universitari) sono sempre di meno e, soprattutto nelle zone centrali, continuano a essere soppiantati dal fiorire dei bed & breakfast e delle soluzioni dedicate al soggiorno breve dei turisti, il cui afflusso ha iniziato a cambiare il tessuto economico del capoluogo pugliese.

C’è chi ha iniziato a dire basta e a raccontare la realtà delle proposte per gli studenti a Bari, ma sceglie di farlo in forma anonima, anche se sui social, per tutelarsi da qualsiasi tipo di ritorsione o giudizio non richiesto. «Ciao a tutti. Volevo esprimere una semplice opinione, in forma anonima perché non ho nessuna intenzione di affrontare una tempesta di polemiche di nessun genere – scrive l’utente su una pagina dedicata alla ricerca di alloggi per studenti – Ho visto camere in affitto a 350-400 euro imbarazzanti. Bagni ricavati nelle verandine, camere parzializzate, umidità alle pareti, spazi ristretti in cui abitano 6-7 persone. Cucine offerte che non hanno il lavandino per poter lavare dei piatti, piani rialzati a bordo strada e senza zanzariere e scantinati proposti come se fossero una soluzione idonea che tutti noi dovremmo scegliere in quanto studenti o lavoratori con uno stipendio nella media».

Ma le pessime condizioni materiali con cui molti studenti devono confrontarsi quando cercano casa sono solo una parte del problema: ci sono anche i giudizi e il disinteresse verso un disagio che sta diventando importante, come testimoniano le proteste sul caro affitti che gli universitari hanno portato avanti negli ultimi mesi. Con Bari che si è dimostrata, in più di una classifica, una delle città più rincarate del Sud Italia sul tema.

«Se non si accettano queste condizioni veniamo definiti dei viziati: se non te lo puoi permettere, allora devi vivere nelle cantine. E non voglio parlare delle condizioni igieniche con cui vengono mostrate le abitazioni. – aggiunge chi ha scritto la testimonianza – Voglio solo dirvi che questo modus operandi è di una inciviltà che più che paurosa definirei preoccupante, che dietro di noi ci sono delle famiglie che mai ci permetterebbero di vivere in quelle condizioni esattamente come voi non lo permettereste ai vostri figli, che puntare sulla disperazione della gente per poter avere 300 euro in più al mese è roba da pezzenti. Parlo alle matricole e in generale a persone alle prime esperienze di vita da fuori sede: non accettate certe condizioni. Queste persone vanno isolate, boicottate, e non siete affatto dei viziati se pretendete di vivere in una casa dignitosa».

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