È partito da Lecce, ma proseguirà nelle altre province pugliesi nelle prossime settimane, il confronto voluto dalla presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, e dall’assessore all’Istruzione, Sebastiano Leo, con le associazioni studentesche.
Capone e Leo hanno ascoltato gli studenti che da giorni stanno protestando contro il caro affitti: l’intenzione è quella di avviare una consultazione per individuare criticità e proposte da mettere sul tavolo delle concertazioni con il Governo. Una consultazione necessaria ancora di più in un momento in cui all’aumento dei costi degli affitti rischiano di sommarsi le importanti fratture territoriali che diverrebbero insanabili laddove il Governo decidesse, come sembra, di procedere con il progetto di autonomia differenziata che offrirebbe la possibilità di passare in capo alle regioni, tra le altre, anche la materia dell’Istruzione senza, però, prima ridefinire i livelli essenziali delle prestazioni, ovvero diritti uguali per tutti, e per giunta a invarianza di spesa, senza, quindi, prevedere risorse ulteriori che possano consentire alle regioni più fragili di mettersi in pari con quelle più ricche.
«Se i costi degli affitti continueranno ad aumentare molti studenti saranno costretti a fare i pendolari e questo non solo a lungo andare rischia di essere pesante, anche a causa dell’attuale sistema di trasporti intercomunale, ma potrebbe addirittura scoraggiare le nostre ragazze e i nostri ragazzi a iscriversi all’Università, con gravi ripercussioni sull’economia e la crescita sociale dei nostri territori», afferma Loredana Capone spiegando che «la Puglia, con Adisu, è già avanti e tantissimo sta facendo con le risorse che ha a disposizione. Possiamo e dobbiamo lavorare ancora di più sull’integrazione. Solo attraverso l’integrazione tra settori si può trovare, infatti, una logica di migliore investimento» aggiunge la presidente del Consiglio regionale.
Per questo, dice ancora, «è fondamentale che si lavori a un nuovo concetto di edilizia residenziale pubblica. E questo significa innanzitutto darsi obiettivi chiari nei confronti delle fasce più deboli del Paese: giovani coppie, anziani e studenti».
«La Regione Puglia è pronta a fare ancora di più – garantisce Leo – ma lo Stato deve stanziare maggiori risorse per la gestione e darci l’opportunità di intervenire sulla carenza dei posti alloggi».
In una lettera inviata alla ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, l’assessore pugliese chiede che «l’Italia si allinei con gli altri Paesi europei che in questi anni hanno investito ingenti risorse sull’housing studentesco e sull’attrattività delle loro città universitarie, affinché con le conseguenze del caro affitti non si disperda il nostro più importante capitale, quello umano. E soprattutto affinché il diritto allo studio sia garantito a tutte e tutti. Un diritto che anche attraverso le residenze deve essere pubblico».
La Puglia è la prima delle regioni del Sud per quantità e qualità di progetti: dai concorsi di progettazione e workshop di progettazione partecipata per la riqualificazione degli immobili di pregio da destinare a nuove Case dello Studente.
I rappresentanti delle associazioni studentesche hanno consegnato alla presidente Capone e all’assessore Leo una serie di proposte per contribuire attivamente alla definizione di un programma di interventi che possa fornire nel più breve tempo soluzioni concrete e durature: dal monitoraggio sullo stato attuale dei prezzi degli affitti in città, così da intraprendere le giuste iniziative per porre rimedio alle situazioni di maggiore svantaggio, a specifici accordi per la definizione di canoni calmierati e concordati, all’utilizzo dei fondi Pnrr per la realizzazione di strutture di carattere pubblico gestite dalle università o dagli enti regionali, all’istituzione di un tavolo permanente di contrattazione tra sindacati e Istituzioni regionali e locali.