«L’assenza del 3 marzo 2023 non è giustificata per decisione della dirigente scolastica». La nota disciplinare nei confronti degli studenti della classe I B del liceo classico Quinto Orazio Flacco di Bari ha suscitato non poche polemiche tra i genitori. Il provvedimento apparso sul registro di classe online “punisce” i ragazzi che lo scorso venerdì, il 3 marzo appunto, hanno deciso di non entrare in aula (così come altre classi dello stesso liceo) per prendere parte alla manifestazione organizzata in piazza Ferrarese dal gruppo cittadino del Friday’s for future. Lo sciopero contro il cambiamento climatico si è tenuto in diverse città italiane, da Milano a Napoli, e da qualche anno costituisce un simbolo della protesta della generazione Zeta.
Ma torniamo alla classe I B del Quinto Orazio Flacco e alla polemica portata avanti da alcuni genitori. La mattina della manifestazione, solo 4-5 studenti della I B si sono presentati, gli altri erano in piazza a protestare. E qui il primo problema come racconta una mamma: «Il professore di matematica ha chiesto ai ragazzi di visionare le loro chat private su whatsapp, per capire che cosa stessero facendo gli assenti, una prima violazione della loro privacy». La mattina dopo la classe ha ricevuto la visita della dirigente scolastica, la professoressa Maria Rosaria Clelia Gioncada, che li ha duramente rimproverati, dicendo loro che non avevano alcun diritto di manifestare e ha fatto inserire una nota disciplinare all’interno del registro elettronico in cui era scritto che l’assenza specifica del 3 marzo non sarebbe stata giustificata. I ragazzi si sono così rivolti anche ai rappresentati di istituto che però non sono stati ascoltati. «Al di fuori della scuola non è un suo diritto autorizzare o meno i nostri figli a partecipare a una protesta – continua ancora la mamma di uno degli alunni – mi sembra un abuso di potere e una violazione di un diritto costituzionale. Spetta a me genitore concedere il permesso a mio figlio con la possibilità di giustificare l’assenza. Ma l’episodio è ancora più grave se si considera che la I B è l’unica classe che ha ricevuto questo provvedimento disciplinare e che altre sezioni sono state autorizzate dalla stessa dirigente a prendere parte alla manifestazione di venerdì».
Vi è infatti una circolare nella quale la dirigente autorizza la 3E a recarsi in piazza del Ferrarese per «prendere parte all’iniziativa didattica organizzata dal movimento Friday’s for Future», accompagnata da un’insegnante. «Quello che io contesto e pongo all’attenzione è che una preside non può assolutamente limitare la libertà di manifestare dei ragazzi – ribadisce nuovamente la mamma della I B – quando loro sono fuori dalla scuola non puoi influire sulla scelta del genitore di autorizzare il proprio figlio a partecipare. È un diritto costituzionale. A che titolo? Per me è un eccesso di potere. O sei d’accordo con una manifestazione oppure non lo sei, non si possono usare due pesi e due misure. Trovo tutto il comportamento assurdo ai limiti della follia. So per certo che alla I C, che ha partecipato alla manifestazione, è stato consentito di giustificare l’assenza regolarmente». La preside, interpellata dall’Edicola del Sud, non ha voluto rilasciare dichiarazioni sull’accaduto.