Un pulsante contro le aggressioni: nei Pronto soccorso del Barese un sistema di allarme collegato alla Questura

Dal primo gennaio 2023 ad oggi, sono 33 le denunce di aggressioni sia verbali che fisiche ai danni di operatrici e operatori sanitari raccolte dal Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale (Sppa) della Asl di Bari che, per far fronte agli episodi di violenza che si verificano soprattutto nei Pronto soccorso, ha dotato i presidi di Emergenza-Urgenza di un sistema di allarme collegato con la Questura.

Si tratta di un semplice pulsante, attivo nei sette Pronto soccorso della Asl di Bari, che consente di richiedere l’intervento delle forze dell’ordine in caso di aggressioni o episodi di violenza.

L’installazione dei dispositivi di telesoccorso è il risultato di una intesa raggiunta fra la direzione generale della Asl e la Questura, con il coordinamento della Prefettura, in seguito alle recenti aggressioni avvenute ai danni degli operatori sanitari in servizio nelle strutture di Emergenza-Urgenza.

L’allarme, spiega il direttore generale della Asl di Bari, Antonio Sanguedolce, «farà da deterrente e serve a tutelare i nostri operatori che potranno chiedere aiuto in casi di emergenza spingendo semplicemente un pulsante».

Gli episodi di aggressività sia verbale che fisica nelle strutture sanitarie sono molto frequenti, soprattutto nei servizi di emergenza-urgenza (Pronto soccorso, Seu 118, Continuità assistenziale), nelle strutture psichiatriche (Centri di salute mentale e servizio psichiatrico di diagnosi e cura); Serd e luoghi di attesa, ad esempio nelle farmacie territoriali.

«I numeri delle denunce – prosegue Sanguedolce – evidenziano il maggiore ricorso da parte dei dipendenti allo strumento della denuncia, anche nei casi di offese o minacce verbali che non sfociano necessariamente in aggressioni fisiche. Prima questo non accadeva, gli operatori subivano senza difendersi, ora c’è più attenzione».

Una tutela che sarà rafforzata anche dai nuovi sistemi di chiamata in tempo reale alle forze dell’ordine: «Si tratta – spiega il direttore del dipartimento di Emergenza-Urgenza, Guido Quaranta – di un sistema comodo e sicuro posizionato negli ambulatori o nelle sale rosse, non in vista, ma a portata di operatore».

La Asl di Bari, inoltre, si è dotata di una procedura per prevenire e contrastare gli atti di violenza. Un documento che «fornisce agli operatori indicazioni pratiche per mitigare e attenuare le aggressioni, compresi alcuni consigli su come difendersi fisicamente», afferma Fulvio Fucilli direttore Sppa. Una volta ricevuta la denuncia di aggressione, il servizio Sppa organizza un audit sul posto con l’operatore aggredito e con il responsabile della Unità operativa per analizzare in dettaglio l’evento segnalato, acquisire dati ulteriori e formulare indicazioni operative. «Il rischio di aggressione – conclude Fucilli – si può gestire attraverso: procedure comportamentali, formazione, corretta progettazione degli ambienti di lavoro e assistenza post aggressione».

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