Un medico per 24 pazienti: l’ospedale “San Giuseppe” di Copertino è in ginocchio

«Mancano medici in pronto soccorso e posti letto nei reparti. La situazione è veramente difficile e non riusciamo a lavorare come vorremmo. Siamo tremendamente stressati. Ci sono colleghi che non ce la fanno più, soprattutto quelli più anziani, ma anche i più giovani rischiano di andare in burnout». È il grido di allarme e di aiuto lanciato dagli operatori del pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe da Copertino.

«La mancanza di posti in tutto l’ospedale crea un sovraffollamento in pronto soccorso dove i pazienti restano anche per dieci giorni prima di essere ricoverati nei vari reparti. Quello che dovrebbe essere solo un punto di prima accoglienza diventa così un vero e proprio reparto di degenza e finisce con l’andare in tilt. Noi non riusciamo a far fronte a questa situazione anche perché arrivano in continuazione nuove urgenze. Siamo sottoposti a ritmi umanamente insostenibili», spiegano stremati. «Un solo medico per turno non può seguire tante persone. Qualche notte fa c’erano ben 15 pazienti in codice arancione: tutti pazienti ultraottantenni in attesa di un ricovero da diversi giorni e continuavano ad arrivarne altri. Negli altri ospedali la situazione era ben diversa», sottolineano gli operatori.

«Lunedì 6 Marzo, alle ore 21:07, il pronto soccorso di Copertino ha avuto in visita, contemporaneamente, 4 codici rossi, 13 arancioni, 7 celesti. Voglio togliere i codici verdi e bianchi che mi auguro possano presto essere filtrati prima dell’arrivo nei pronto soccorso da politiche serie di sanità territoriale. Mentre i sanitari di Copertino, con un solo medico, che evidentemente ha il dono dell’ubiquità, lottavano per assistere 24 pazienti, a Casarano i pazienti erano 5 (1 rosso, 3 arancioni, 1 azzurro), a Galatina 2 (1 arancione, 1 azzurro), a Gallipoli 8 (2 rossi, 6 celesti), a Scorrano 12 (8 arancioni, 4 azzurri), a Lecce 30, appena 4 in più rispetto a Copertino (8 rossi, 15 arancioni, 7 azzurri)», denuncia e attacca Alessandro Nestola, responsabile del Dipartimento sanità di Azione Puglia e consigliere comunale di Albanuova Copertino.

«I numeri sono oggettive constatazioni della realtà. Palese li legge? Mi auguro di no, altrimenti non capisco cosa stia attendendo ad intervenire urgentemente per ristabilire equilibrio nel personale, sia in termini di ridistribuzione sul territorio sia come garanzia della copertura dei turni, e a comprendere perché i pazienti vengono distribuiti in questo modo tra i pronto soccorso salentini. Il pronto soccorso di Copertino è l’unica vera valvola di sfogo del “Fazzi” di Lecce. È prioritario implementare la dotazione organica oggi al minimo previsto dal metodo di determinazione del fabbisogno del personale del Ssn che il Ministero della Salute ha emanato. Dove ci sono più pazienti trattati è necessario che ci sia più personale, garantendo, soprattutto, la presenza a turno di almeno 2 medici», conclude Nestola.

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