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Tumore al seno, l’intelligenza artificiale evita la biopsia del linfonodo: lo studio del Giovanni Paolo II di Bari

Grazie alla radiomica, branca dell'intelligenza artificiale che legge i dati contenuti nelle immagini radiografiche ed ecografiche, è possibile analizzare il linfonodo sentinella, che sta immediatamente a valle del tumore alla mammella, senza asportarlo e senza biopsia, e capire ugualmente se ci sono metastasi. È l'esito dello studio condotto dall'Irccs Giovanni Paolo II di Bari su…

Grazie alla radiomica, branca dell’intelligenza artificiale che legge i dati contenuti nelle immagini radiografiche ed ecografiche, è possibile analizzare il linfonodo sentinella, che sta immediatamente a valle del tumore alla mammella, senza asportarlo e senza biopsia, e capire ugualmente se ci sono metastasi.

È l’esito dello studio condotto dall’Irccs Giovanni Paolo II di Bari su 142 pazienti, dal 2017 al 2020, e pubblicato sulla rivista internazionale Scientific Reports. Le 142 pazienti coinvolte nello studio erano “clinicamente negative”: sia la palpazione del medico, sia l’esame radiologico eseguito prima dell’intervento lasciavano intendere che i linfonodi ascellari non fossero né ingrossati né infiammati. Nonostante ciò, in sala operatoria, i chirurghi, oltre all’asportazione del tumore, hanno eseguito, come previsto dalla linee guida internazionali, anche l’asportazione del linfonodo sentinella per la successiva biopsia. «Un passaggio – spiega a riguardo Raffaella Massafra, dirigente fisico medico della struttura di fisica sanitaria dell’Istituto – che allunga i tempi dell’intervento chirurgico, è costoso, è invasivo e solo nel 15% dei casi rivela poi la presenza di metastasi».

Da qui la necessità di analizzare il linfonodo senza asportarlo, usando i dati clinici delle pazienti e i dati delle immagini ecografiche acquisite in fase di diagnosi. Dati che l’occhio umano non può leggere ma la radiomica sì. La radiomica, infatti, è una branca dell’intelligenza artificiale che “legge”, tramite sofisticati software, i dati contenuti nelle immagini radiografiche ed ecografiche. E i risultati dei calcoli e delle analisi dei dati clinici e radiomici si sono rivelati attendibili e accurati. «Un vantaggio non da poco anche per le pazienti – conclude Massafra – che già con l’ecografia, un esame non invasivo, indolore e ormai di routine, possono avere indicazioni importanti sulla possibile evoluzione della malattia».

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