Tumore al pancreas, anno record per gli interventi al Miulli grazie a chirurgia robotica e laparoscopica – VIDEO

Anno record per gli interventi di tumore al pancreas all’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti: nel 2022 sono stati ben 45, il doppio rispetto all’anno precedente.

Grazie all’utilizzo delle più moderne tecnologie, come la chirurgia robotica e laparoscopica con cui è stata svolta quasi metà degli interventi, nell’Unità operativa complessa di Chirurgia epatobiliare e pancreatica diretta dal dottor Riccardo Memeo, il volume di pazienti trattati è continuata a crescere e ha interessato persone non solo pugliesi ma anche provenienti da fuori regione. Allo stesso modo, le persone trattate in ospedale per neoplasie pancreatiche sono state oltre 400, numero ancora una volta in aumento rispetto all’anno precedente.

L’incremento degli interventi rende il Miulli una delle più importanti realtà italiane nella cura al tumore al pancreas, grazie al quotidiano impegno multidisciplinare di tutto il personale medico e paramedico che ogni giorno riesce ad offrire ai propri cittadini una valida offerta in campo assistenziale.

La lotta al tumore al pancreas colpisce circa 15mila pazienti ogni anno in Italia e resta un nemico difficile da combattere. Spesso, infatti, la diagnosi è realizzata troppo tardi e la chirurgia può essere applicata solo a meno del 20% dei pazienti. Attualmente questa neoplasia rappresenta nei paesi occidentali la quarta causa di morte per tumore e si stima che entro il 2030 possa diventare la seconda causa di morte per tumore. Sebbene negli ultimi anni siano stati realizzati importanti progressi nel percorso di cura per questo tumore, i risultati restano ancora preoccupanti, perché a cinque anni dalla diagnosi solo il 10% dei pazienti è ancora vivo. Grazie ai progressi nel campo della ricerca, il numero di chemioterapie e la sua migliore somministrazione permettono di avere più possibilità di cure e grazie anche al progresso della ricerca è possibile identificare con test genetici persone che risultino essere più a rischio di sviluppare questo tipo di tumore. La diagnosi precoce è molto difficile, perché i sintomi in fase iniziale sono aspecifici e tendono a manifestarsi quando la malattia è già presente, con ittero (ostruzione delle vie biliari), dolore persistente alla schiena, perdita di peso e insorgenza improvvisa di diabete.

Fattori di rischio per lo sviluppo di neoplasie pancreatiche sono il fumo, diabete, obesità e vita sedentaria, oltre ad un importante ruolo della familiarità. In merito a questo discorso, da tempo gli specialisti sottolineano l’importanza di rivolgersi ad un centro di riferimento di chirurgia pancreatica, che attualmente vengono identificati come centri che svolgono un alto numero di interventi con una mortalità postoperatoria ridotta. È diritto fondamentale, e deve essere richiesto dal paziente, al fine di verificare la serietà del centro a cui ci si affida, che venga prodotta una documentazione scritta che certifichi che il caso sia stato discusso da tutti gli specialisti del team multidisciplinare e quale decisione sia stata collegialmente presa al fine di identificare il miglior percorso di cure per il paziente.

Tumore al pancreas: anno record al Miulli per numero di interventi

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