Nuovo riconoscimento per la Asl di Bari. La Conferenza delle regioni e delle province autonome ha infatti individuato l’azienda sanitaria locale come modello di riferimento in Puglia per la terapia del dolore, le cure palliative e l’umanizzazione dei trattamenti. Ad essere premiate sono state tutte le iniziative messe in campo e i servizi alla persona, insieme alle attività ordinarie di natura medico-sanitaria, che mirano a contribuire in modo tangibile allo sviluppo della cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale dei pazienti. In particolare, la Asl ha sviluppato una progettualità in costante evoluzione sulla umanizzazione delle cure.
L’ultima iniziativa in ordine di tempo è stato il ciclo di incontri dedicati al make-up e alla cura dei capelli abbinati alla psicoterapia di gruppo per le donne con patologia oncologica in fase avanzata. Durante la stagione estiva vengono poi organizzate veleggiate e giornate di spiaggia, in modo da esaudire alcuni dei desideri di pazienti con disabilità gravissime. Per quanto riguarda, invece, gli interventi di tipo strettamente sanitario, tra le buone pratiche rientra la presa in carico, presso gli ambulatori di terapia di Bari e Bitonto, di pazienti affetti da dolore cronico benigno e maligno (oltre 1.200 nel 2022) anche attraverso tecniche innovative. Tra queste c’è la “pens therapy”, utile a migliorare il dolore neuropatico causato da lesione o disfunzione del sistema nervoso periferico o centrale. Ad Altamura è stata inoltre attivata la prima farmacia pubblica della Asl in grado di produrre farmaci personalizzati a base di cannabis per trattare diverse patologie.
«In questo momento storico della sanità, anche alla luce delle opportunità che il Pnrr ci sta offrendo, non possiamo perdere di mira l’obiettivo che da tempo ci vede compatti nel garantire il “sollievo” a tutti i pazienti in condizione di fragilità» ha commentato Felice Spaccavento, direttore dell’Unità operativa Cure palliative, alla quale si aggiungono diversi ambulatori di assistenza dedicata al dolore come avviene al San Paolo, al Di Venere, a Putignano e Triggiano.
Solo nel 2022 sono stati 422 i pazienti presi in carico dalle Cure palliative, che prevedono ricoveri in strutture, in day hospice e terapie domiciliari come, ad esempio, la gestione clinica di pazienti oncologici e terminali, cambi cannula trachestomica, tracheoscopie, emogas, ecografie polmonari, terapia antalgica e così via, tutto rigorosamente a domicilio. Queste prestazioni sono state di recente inserite nei Lea, i livelli essenziali di assistenza.