Taranto, il San Cataldo aprirà nel 2026. Perrini: «Ho vinto una scommessa che avrei preferito perdere»

Non sarà inaugurato, e aperto, prima di maggio del 2026 il nuovo ospedale San Cataldo di Taranto. È quanto emerso durante le audizioni in commissione Bilancio del Consiglio regionale della Puglia.

I lavori strutturali dovrebbero concludersi entro il 31 marzo del 2025 ma per avviare l’assistenza dei pazienti poi occorrerà attendere oltre un altro anno. Al momento è stato completato circa il 96% di tutta l’opera e nel frattempo sono state espletate le gare per gli arredamenti degli spazi comuni e quella sulla segnaletica.

Perrini: «Ho vinto una scommessa che avrei voluto perdere»

«Ho vinto la scommessa, ma questa volta avrei preferito perderla», commenta amaramente Renato Perrini, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale della Puglia a margine dei lavoro della Commissione.

Giovedì scorso, ricorda il consigliere regionale, nel corso di una conferenza stampa tenuta dal gruppo regionale di Fratelli d’Italia «per fare il punto sulla Sanità, ho detto ai giornalisti presenti: scommettiamo che il primo paziente entrerà nel nuovo ospedale San Cataldo di Taranto non prima di aprile 2026? Questa mattina i tecnici che sovrintendono al procedimento, in commissione Bilancio, sono stati anche più pessimisti spostando addirittura di un mese la vera inaugurazione a maggio 2026».

Perrini ricorda che «da quando sono diventato consigliere regionale, nel 2015, ho assistito a non so quante inaugurazioni fantasma dell’ospedale… in occasione di ogni campagna elettorale – afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia – il centrosinistra metteva una “prima pietra” ed io ogni volta sostenevo, da addetto del settore edile, che sarebbe servito almeno un decennio per vedere l’opera realizzata e che, quindi, era un errore chiudere reparti e pronto soccorsi perché in attesa del nuovo nosocomio ci sarebbe stata una mancanza di assistenza sul territorio. E così è stato. L’ho detto tante volte, inutilmente, in questi anni nell’interesse della salute dei pugliesi. Ecco perché oggi sono dispiaciuto di aver vinto la scommessa», conclude Perrini.

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