Taranto, attese di 12 ore al pronto soccorso per i pazienti oncologici. Perrini: «Sanità allo sbando»

Pazienti oncologici costretti a «girovagare» tra i pronto soccorso di Taranto prima di essere visitati da un medico, con attese che si protraggono anche per dodici ore. È quello che accade a Taranto.

A raccontarlo è il vicepresidente della commissione Sanità del Consiglio regionale pugliese, Renato Perrini. «In questi mesi – afferma in una nota – ho ricevuto tante chiamate, segnalazioni e richieste di aiuto di malati oncologici che venivano spostati dal pronto soccorso del Santissima Annunziata. Uno scenario preoccupante – dice Perrini -. Non è possibile che il paziente oncologico, già fortemente provato fisicamente, debba girovagare nei vari pronto soccorso ed essere rimandato al Moscati. Sarebbe più giusto che il paziente venga preso in cura al Moscati. È un’inutile sofferenza, tenuto conto che spesso, per ottenere nei tempi previsti l’esito, l’ammalato sceglie di andare anche fuori regione».

Perrini sottolinea che «la sanità pugliese è allo sbando» e invita a «una riflessione alla luce di tutto quello che sta succedendo: nel 2014 è stato un errore chiudere il Pronto soccorso del Moscati, che come struttura sanitaria, era centrale, in quando serviva non solo a sollevare il sovraccarico del Santissima Annunziata di Taranto, ma anche di altri Comuni vicini», aggiunge il consigliere regionale di Fratelli d’Italia.

Ieri sera Perrini ha effettuato un sopralluogo all’ospedale Moscati di Taranto e annuncia che solleciterà l’assessore Palese affinché venga riaperto il pronto soccorso e l’ospedale «diventi davvero un polo oncologico in grado di prendersi cura dell’ammalato dalla prima visita al prosieguo delle terapie. In modo da creare un unico canale sanitario fra il malato e chi lo cura».

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