Studi per i medici di famiglia nel Presidio integrato di Terlizzi: c’è l’accordo con l’Asl Bari

I medici di famiglia potranno svolgere visite ed esami nel Presidio integrato di Terlizzi a seguito dell’accordo sottoscritto con l’Asl Bari.

L’obiettivo del protocollo d’intesa è quello di potenziare l’assistenza primaria all’interno del più complessivo rafforzamento degli standard di assistenza territoriale garantiti dal Presidio con la possibilità di poter usufruire in un unico luogo dell’assistenza del proprio medico curante, di una serie di prestazioni sanitarie (visite specialistiche e diagnostica per immagini) e della continuità della presenza medica h24.

L’accordo ha una durata decennale. L’Asl metterà a disposizione dei medici curanti aderenti spazi adeguati all’interno del “Michele Sarcone”, dotandoli dei confort e dei servizi necessari.

In particolare, l’accordo prevede che i medici di medicina generale garantiranno ai circa 12.600 assistiti (con possibilità di incremento fino a 15mila) una copertura del servizio per dieci ore giornaliere, dalle 8 alle 13 e dalle 15 alle 20 dal lunedì al venerdì, e la “guardia interna” nella fascia oraria 13-15 con la presenza di due medici per volta e una turnazione settimanale dal lunedì al venerdì, oltre al sabato e prefestivi (dalle 8 alle 10): un’attività che, per i pazienti assistiti dai medici che hanno aderito all’intesa, consentirà anche di evitare accessi impropri nelle strutture di emergenza-urgenza, in virtù di un’oculata gestione dei codici bianchi.

L’Asl Bari si è impegnata ad assicurare modalità semplificate di interazione con gli ambulatori di cronicità per l’accesso ai relativi Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (Pdta) e con le attività ambulatoriali delle unità operative di Lungodegenza, Riabilitazione respiratoria e Riabilitazione cardiologica.

Inoltre, l’accordo stabilisce la possibilità di individuare una quota di posti per l’esecuzione di esami di laboratorio e di prestazioni specialistiche, eventualmente anche di radiodiagnostica, per i pazienti in carico ai medici di medicina generale con refertazione inviata direttamente su una mail dedicata; prevista anche un’interazione rafforzata con i servizi di supporto psicologico, lo sportello per l’accesso alle cure domiciliari (Pua) e con il personale infermieristico.

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