L’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti sospende «l’accettazione di pazienti provenienti dalle altre regioni e in modo particolarmente significativo dalla Basilicata, sia per le prestazioni di ricovero che per quelle di day service e di specialistica ambulatoriale» a causa del superamento del tetto di spesa previsto per il 2023.
Ad annunciarlo è l’amministrazione dell’Ente ecclesiastico spiegando che la sospensione vale anche per «le prestazioni attualmente già prenotate» e che «non potranno essere soddisfatte».
Dall’ospedale fanno sapere che l’interruzione, negli ultimi mesi dell’anno, avviene già da quando, nel 2021, è stato posto «un tetto invalicabile». Ma, spiegano dal “Miulli”, «l’Ente si è comunque prodigato in uno sforzo lavorativo volto a garantire l’assistenza necessaria al proprio territorio di riferimento, fiducioso che gli impegni presi dai referenti istituzionali regionali ed extraregionali avrebbero trovato seguito in tempi ragionevoli»
Purtroppo, si legge in una nota, «nonostante i tentativi condotti in merito alla possibilità di poter aumentare il tetto relativo alle prestazioni extraregionali in forza di “accordi regionali di confine”, nulla è mutato. Infatti, alle sollecitazioni più volte inviate dalla regione Puglia alle regioni limitrofe, non c’è stato alcun seguito», aggiungono.
La decisione, sottolinea l’amministrazione dell’ospedale, «sebbene molto sofferta e a lungo procrastinata, arriva a tutela dell’equilibrio finanziario dell’Ente e a garanzia della prosecuzione del proprio operato sanitario, onde poter assicurare il rimborso anche a copertura del surplus dell’attività extraregionale già svolta nel corso del 2023, che a oggi non trova riconoscimento».
Si tratta, conclude la nota, di una decisione presa con «rammarico per le ripercussioni nei confronti delle persone più fragili e in difficoltà, che si vedranno costrette a recarsi presso altre strutture eventualmente più distanti e con le quali dovranno sviluppare un nuovo rapporto fiduciario».