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Nehludoff Albano: «Un semplice esame in farmacia può proteggere dall’epatite C» – L’INTERVISTA

«Non si vede ma si cura». È lo slogan della più recente campagna di screening organizzata dalla Regione Puglia sul virus dell’epatite C, l’Hcv. Avviata a fine 2024, ha fatto già registrare un buon tasso di adesione. «Ma il Dipartimento Salute regionale punta a ottenere sempre i migliori risultati possibili», dice il dottor Nehludoff Albano,…
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Il dottor Nehludoff Albano

«Non si vede ma si cura». È lo slogan della più recente campagna di screening organizzata dalla Regione Puglia sul virus dell’epatite C, l’Hcv. Avviata a fine 2024, ha fatto già registrare un buon tasso di adesione. «Ma il Dipartimento Salute regionale punta a ottenere sempre i migliori risultati possibili», dice il dottor Nehludoff Albano, dirigente del servizio Promozione della Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro.

A chi è rivolto lo screening?

«Partecipare è semplice, rapido e gratuito. Come previsto dalle linee guida nazionali, lo screening è rivolto ai nati tra 1969 e 1989, che ricevono una notifica attraverso l’App IO oppure possono scaricare l’invito dal Portale della salute. In ogni caso, è possibile rivolgersi alle farmacie pubbliche: lo screening sarà regolarmente eseguito in maniera gratuita. Abbiamo, infatti, coinvolto le farmacie di tutto il territorio, i laboratori di analisi pubblici e in tutte le Asl regionali sono stati organizzati altri punti prelievo. L’esame viene effettuato attraverso un pungidito, con un test salivare o con prelievo di sangue e il campione prelevato viene analizzato in tempi brevi. Come negli altri programmi di screening, in caso di positività non c’è nulla da temere perché il cittadino viene richiamato dai centri clinici di riferimento e preso in carico per la gestione del protocollo di cura».

Come si integra il contrasto all’Hcv nei programmi regionali di prevenzione?

«Programmi di prevenzione e azioni concrete di realizzazione delle attività sul territorio sono connessi tra loro nella misura in cui puntano a evitare la patologia, a intervenire prima, a proporre correttivi o interventi mirati. Lo screening dell’Hcv è un’occasione importante per scoprire una patologia in una fase in cui non ci sono sintomi e intervenire immediatamente. Si sta lavorando per ampliare la fascia di età e proporre lo screening anche ai nati negli anni ‘50: i dati mettono in evidenza che le positività si riscontrano soprattutto tra i più anziani».

È attuale il tema del coinvolgimento nelle attività di prevenzione delle fasce più deboli…

«Attraverso il Piano nazionale Equità nella Salute stiamo lavorando per contrastare la povertà sanitaria e rafforzare la medicina di prossimità a beneficio delle persone con disagi economici e non. Il Piano è un programma che utilizza fondi differenti e interviene nelle sette regioni del Sud Italia. Per migliorare i tassi di adesione agli screening è in corso l’acquisto di motorhome attrezzati che saranno a disposizione delle Asl per raggiungere più facilmente i fragili. A livello regionale, sarà potenziata una control room per il coordinamento delle stazioni mobili. Siamo ottimisti: questa iniziativa sarà di aiuto alle Asl».

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