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Lotta contro il cancro, sul territorio 18 centri per indirizzare e assistere i pazienti

Nata nel 2018 sotto la guida di Giammarco Surico, la Rete oncologica pugliese rappresenta oggi un esempio concreto di sanità pubblica moderna e inclusiva, garantendo a ogni cittadino un accesso equo, rapido e di qualità alle cure. «Abbiamo attivato diciotto Centri di orientamento oncologico, distribuiti su tutto il territorio regionale - spiega Surico - questi…
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Nata nel 2018 sotto la guida di Giammarco Surico, la Rete oncologica pugliese rappresenta oggi un esempio concreto di sanità pubblica moderna e inclusiva, garantendo a ogni cittadino un accesso equo, rapido e di qualità alle cure. «Abbiamo attivato diciotto Centri di orientamento oncologico, distribuiti su tutto il territorio regionale – spiega Surico – questi centri rappresentano la porta di accesso alle cure oncologiche: solo nel 2024 sono transitati quasi 15mila pazienti, su circa 20mila nuovi casi stimati annualmente in Puglia. Un numero significativo, ma che ci dice anche che c’è ancora margine di crescita».

L’équipe

Ogni centro è composto da una équipe multidisciplinare che include un oncologo, uno psiconcologo e un caregiver, con accesso agevolato a strumenti diagnostici come endoscopie, Tac, Pet e risonanze magnetiche, grazie a slot dedicati. Un approccio integrato che garantisce tempi rapidi per diagnosi e stadiazioni, abbattendo le disparità tra aree urbane e periferiche. Attualmente, i 18 centri sono operativi e quasi tutti a regime, ma restano alcune sfide aperte. Una delle più importanti riguarda l’informatizzazione. «Abbiamo un sistema di rilevamento degli accessi, il Core Health, ma manca ancora una cartella clinica informatizzata unica che colleghi i COrO con il Registro tumori e i Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali. Questo permetterebbe un monitoraggio in tempo reale del percorso del paziente», sottolinea Surico.

I follow-up

Un altro aspetto delicato è la gestione dei follow-up: «Ci stiamo attrezzando per garantire il monitoraggio dei pazienti fino a due anni dopo la sospensione delle cure attive, assumendoci l’onere della programmazione degli esami di controllo attraverso i COrO stessi». La rete non si limita a mantenere lo status quo, ma si evolve costantemente. Ogni anno le attività dei vari centri vengono accuratamente riviste per confermare o revocare le funzioni di hub specializzati. In questo contesto si inserisce anche un altro traguardo particolarmente importante: la creazione del Molecular Tumor Board regionale, presieduto dallo stesso Surico. «La profilazione molecolare è ormai indispensabile. Abbiamo individuato tre centri hub per questo servizio, a Foggia, San Giovanni Rotondo e all’Oncologico di Bari, che effettuano il Comprehensive Genomic Profiling. Gli altri centri spoke possono eseguire test su un pannello fino a 21 geni. Questo modello consente anche a strutture prive di tecnologie NGS o di personale specializzato di stipulare convenzioni con i centri hub».

Il percorso

Un’infrastruttura avanzata, quindi, che rende la Puglia una delle poche regioni italiane ad aver reso concreta l’oncologia di precisione nel sistema sanitario pubblico. Un percorso sicuramente non privo di ostacoli, ma sempre animato da una visione chiara: garantire a tutti i pazienti oncologici pugliesi cure tempestive, personalizzate e di alta qualità, senza differenze geografiche o economiche. «La Rete è ormai in pieno assetto – ribadisce Surico – e l’obiettivo è quello di continuare a migliorarla, affinché nessuno resti indietro nella lotta contro il cancro».

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