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Comunicazione e formazione Asl, Abbinante: «Strategie per diffondere la cultura della prevenzione»

Raggiungere tutti, farsi comprendere da tutti, cambiare in meglio i comportamenti di tutti. Sono gli imperativi categorici dei programmi di prevenzione regionali che fanno riferimento a target anche molto diversi tra loro: dai sanitari, al mondo delle imprese e dalle associazioni di volontariato ai fornitori e, naturalmente, ai cittadini, non necessariamente pazienti. Per questo, la…
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Raggiungere tutti, farsi comprendere da tutti, cambiare in meglio i comportamenti di tutti. Sono gli imperativi categorici dei programmi di prevenzione regionali che fanno riferimento a target anche molto diversi tra loro: dai sanitari, al mondo delle imprese e dalle associazioni di volontariato ai fornitori e, naturalmente, ai cittadini, non necessariamente pazienti. Per questo, la Regione Puglia si è dotata di un Piano della comunicazione della prevenzione che accompagna tutti i progetti, con l’ambizione di sviluppare iniziative, campagne informative e comunicazione social in grado di moltiplicare i destinatari.

La comunicazione

La comunicazione per la salute oggi, infatti, può e deve fare la differenza, affrontando i grandi temi della prevenzione e offrendo le informazioni sui servizi attivi e disponibili sul territorio attraverso una comprensione delle motivazioni e una condivisione degli obiettivi.

La prevenzione

In tema di prevenzione, la Regione Puglia ha scelto di investire in una comunicazione uniforme, mirata, studiata e programmata sul territorio, che arriva a coinvolgere tutte le aziende sanitarie, i policlinici e gli istituti di ricerca e di cura coordinati dalla dottoressa Micaela Abbinante, dirigente responsabile della Comunicazione e della Formazione nell’Asl Bt.

Le campagne

Tutte le campagne di comunicazione vengono ideate in stretta collaborazione con i professionisti tecnici di riferimento, sulla base di un calendario che riprende quello nazionale e mondiale sui grandi temi della prevenzione, come la lotta al fumo, all’Hiv, alle dipendenze. Gli strumenti utilizzati sono diversi e vengono scelti in base ai destinatari da raggiungere. Sugli screening, ad esempio, sono state realizzate delle locandine, delle brochure, delle cartoline ma anche dei segnalibro e una campagna veicolata attraverso i canali social della Regione e tramite tutti i canali delle aziende sanitarie locali, dei policlinici e degli istituti di ricerca e cura.

«Questo significa avere la possibilità di raggiungere direttamente un pubblico molto ampio – sottolinea Abbinante – perché, tutte le aziende, per il tramite delle strutture apposite, utilizzano al meglio i propri canali di comunicazione, moltiplicando così i destinatari. Avere la possibilità di diffondere messaggi uniformi non crea confusione, facilita la comprensione, la memorizzazione e, ci auguriamo, migliora anche la risposta di adesione ai programmi proposti o la correzione di stili di vita non salutari. Quella pugliese è una delle poche realtà italiane che ha puntato sulla comunicazione della prevenzione, potenziandola e rendendola uniforme su tutto il territorio. Siamo certi che rappresenti, quindi, un’occasione da sfruttare al meglio».

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