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Sospeso un medico dell’Asl di Bari

Un medico dell’Asl di Bari è stato sospeso dall’Albo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Omceo) per non essersi sottoposto al vaccino anti-covid. Si tratta del primo caso nella città di Bari. Il Consiglio dell’Omceo ha annotato, nella giornata dell’11 ottobre scorso, la sospensione per non aver adempiuto all’obbligo vaccinale, ai sensi del D.L. 44 del 1 Aprile 2021. L’articolo 1 del decreto, entrato in vigore sei mesi fa, stabilisce che la vaccinazione contro il Sars-CovOV2 è requisito essenziale per l’esercizio della professione, per cui tutti i medici non vaccinati dovranno essere temporaneamente sospesi dall’esercizio della professione, fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale o comunque non oltre il 31 dicembre 2021, come si legge nell’art. 4 dello stesso decreto.

L’Ordine dei Medici rende noto che, dall’entrata in vigore della legge, sono i medici dipendenti dell’Asl di Bari non ancora vaccinati sarebbero intorno ad una decina. In una nota lo stesso Ordine ricorda che il Ministero della Salute, qualche giorno fa, ha scritto alla Fnomceo (la federazione nazionale degli Ordini dei Medici d’Italia) chiedendo di interessare gli Ordini provinciali al fine di verificare se sussistano nei confronti dei medici dipendenti del Ministero provvedimenti di sospensione obbligatoria per il mancato adempimento dell’obbligo vaccinale, in modo di potersi conformare a tali provvedimenti in qualità di datore di lavoro.
A riguardo il presidente della Fnomceo e Omceo di Bari, dottor Filippo Anelli, ha affermato: “È paradossale che il Ministero della Salute non sia messo nelle condizioni di sapere se i medici che sono propri dipendenti abbiano assolto o meno un obbligo di legge e quindi possano continuare ad esercitare legittimamente la professione. A distanza di mesi dall’entrata in vigore della legge, Regioni e Asl devono accelerare il processo di verifica e comunicazione dei dati”.
L’intera notizia è riportata brevemente in una nota dell’Omceo in risposta al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a seguito della frase riferita in un’intervista rilasciata ad una emittente locale durante l’inaugurazione della riapertura a Taranto dell’Utin (Unità di Terapia Intensiva Neonatale) all’ospedale “Ss. Annunziata” in cui ha affermato “I medici sono pochi e bravi ancor meno”.
In particolare il dottor Anelli, in qualità di presidente del Fnomceo, ha scritto al presidente Emiliano: “I medici non si aspettano la gratitudine o il riconoscimento per lo sforzo che giornalmente fanno, ma si aspettano invece che la politica faccia la sua parte e li metta in condizioni di non essere più “pochi” e quindi di lavorare con mezzi e in strutture adeguate, presidiate e sicure per garantire ai cittadini il miglior servizio. Sul fatto che i medici siano o non siano “bravi”, ricordo che ogni medico acquisisce le sue competenze grazie ad un percorso di studi duro e selettivo, che dura almeno 9 anni, senza eguali tra le professioni. A riprova di ciò, vi è il fatto che i medici formati nelle nostre università sono apprezzati e valorizzati in ogni parte del mondo, costretti talvolta ad emigrare a causa delle miopi scelte e degli errori di programmazione”.

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