Sicurezza nel lavoro agricolo: via in Puglia a un protocollo sperimentale su prevenzione e formazione

Prevenzione, sorveglianza sanitaria, osservanza degli obblighi vaccinali, informazione e formazione. Sono i contenuti del protocollo d’intesa sulla sicurezza nel lavoro agricolo siglato stamattina tra il prefetto di Bari, Francesco Russo, il direttore generale facente funzioni dell’Asl Bari, Luigi Fruscio, il responsabile dell’Ispettorato del lavoro d’Area Metropolitana di Bari-Bat, Michele Campanelli, e dal presidente dell’Ente bilaterale Cimala-Ebat, Giuseppe Creanza.

Il protocollo, recependo recenti normative, introduce un’innovazione finalizzata a semplificare e snellire il rispetto degli adempimenti normativi in tema di salute e sicurezza sul lavoro nel settore agricolo che, per la sua complessità organizzativa, correlata alla stagionalità delle lavorazioni e alla temporaneità dei contratti di lavoro, è da sempre caratterizzato da criticità applicative della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Si apre dunque una fase sperimentale, della durata di un anno, in cui gli enti coinvolti si impegnano, per le rispettive competenze e in linea con la normativa vigente in materia di salute dei lavoratori e delle lavoratrici sul luogo di lavoro, a “favorire l’attivazione di più efficaci sinergie interistituzionali dalle quali possa derivare, in sede locale, un dinamico avanzamento dell’attuazione della sorveglianza sanitaria a cui sono tenute le imprese agricole, tenuto conto sia delle peculiari caratterizzazioni del lavoro agricolo e delle mansioni che rientrano nello stesso, sia del profilo della stagionalità che investe il lavoro agricolo”.

Un impegno importante perché riguarda un settore che nel Barese, secondi i dati Istat e Crea più recenti, conta quasi 120mila imprese agricole, circa 38mila operai (il 98% a tempo determinato) con una quota rilevante di lavoratori stranieri (oltre 7mila).

Fondamentali saranno le attività rientranti nel Programma di sorveglianza sanitaria che, tenendo conto delle differenze di genere, sarà particolarmente incentrato sull’esame dell’apparato muscolo scheletrico, corredato dalla somministrazione di questionari specifici, e prevederà l’esecuzione di accertamenti strumentali (Ecg, Spirometria), incluso il rispetto degli adempimenti vaccinali (vaccinazione antitetanica).

Nel protocollo è inoltre richiamato il ruolo, non secondario, della informazione/formazione che dovrà essere fruibile in modo trasversale, nel rispetto delle differenze culturali, anche per lavoratori e lavoratrici provenienti da altri Paesi, e sono predisposte strategie organizzative finalizzate all’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version