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Sanità pugliese, stop alle assunzioni nelle Asl: Palese chiede il primo resoconto sui tagli ai dg

La Regione Puglia mette sulla graticola i direttori generali delle dieci aziende sanitarie pugliesi. Dopo la scoperta del buco da 450 milioni di euro nei conti si stanno susseguendo le delibere taglia spesa con precise responsabilità imputate ai manager. Dieci giorni fa il primo giro di vite con il blocco di tutte le attività e…

La Regione Puglia mette sulla graticola i direttori generali delle dieci aziende sanitarie pugliesi. Dopo la scoperta del buco da 450 milioni di euro nei conti si stanno susseguendo le delibere taglia spesa con precise responsabilità imputate ai manager.

Dieci giorni fa il primo giro di vite con il blocco di tutte le attività e l’obbligo di recuperare circa 200 milioni di euro entro la fine dell’anno bloccando la spesa per investimenti e sottoponendo tutte le scelte alla preventiva valutazione della giunta regionale. Ieri l’assessore alla salute Rocco Palese ha firmato una prima circolare per mettere sotto torchio i manager per la gestione del personale sanitario.

D’ora in poi, si legge nella delibera, sono vietate assunzioni di ogni tipo del personale del servizio sanitario, del comparto, della dirigenza, effettuate a qualsiasi titolo, siano esse a tempo o definitive, ma anche per il turn over del personale in pensione, per le stabilizzazioni e lo scorrimento delle graduatorie. Palese ha chiesto un resoconto dell’attività svolta dal primo gennaio al 28 marzo, data quest’ultima della delibera taglia spese e dal 28 marzo al 13 aprile, data in cui andranno inviate le griglie dei resoconti. Il tutto per scongiurare con atti concreti il possibile commissariamento statale o, peggio, l’estrema ratio di mettere le mani nelle tasche dei pugliesi con l’addizionale Irpef per recuperare il buco nei conti.

Un quadro allarmante che si presta anche ai commenti politici. Il più velenoso ieri è arrivato dal gruppo regionale di Azione guidato dal consigliere regionale Fabiano Amati. «Per mettere riparo alla grave crisi della sanità pugliese c’è chi pensa ad aumentare le tasse, agendo sull’addizionale Irpef. No, grazie, contro l’eventualità di questa ipotesi ci batteremo come leoni», annunciano lo stesso Amati, il consigliere Ruggiero Mennea, capogruppo, e il responsabile regionale sanità di Azione Alessandro Nestola. «Secondo Emiliano – proseguono – i colpevoli dello sfascio in sanità sono, via via, i direttori generali Asl, il personale sanitario, il governo nazionale, la commissione europea, la guerra, la pandemia e di questo passo andranno al patibolo pure i cittadini. Tutti colpevoli tranne i politici regionali. Sembra un film».

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