Sanità, l’appello di Perrini: «Si pensi subito alla riorganizzazione degli ospedali tarantini»

«Sono mesi che in prima Commissione facciamo audizioni sull’avanzamento dei lavori all’ospedale San Cataldo. Io vorrei fare un passo ulteriore dando per “buona” la data di consegna prevista dal presidente Emiliano, vale a dire il 30 dicembre 2024, anche se non se ne parlerà prima del 2025» ed è quindi «il momento di pensare al dopo, ovvero a quando il paziente zero entrerà nel nuovo ospedale di Taranto» e «alla riorganizzazione dei nosocomi in particolare del Santissima Annunziata».

È quanto afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale della Puglia, Renato Perrini, annunciando di aver protocollato, a tal fine, una richiesta di audizione sia al presidente della commissione Sanità – di cui lo stesso Perrini è vicepresidente – sia al presidente della commissione Bilancio e programmazione per audire il presidente Emiliano, che detiene la delega alla Sanità, il direttore generale del dipartimento Salute, Vito Montanaro, e il direttore generale dell’Asl Taranto Vito Gregorio Colacicco.

Perrini, in particolare, chiede di sapere «quali siano le progettualità future» dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto e «quali interventi e iniziative la Regione Puglia intende avviare».

Per Perrini serve una «soluzione strategica per tutto il territorio ionico»: il capogruppo di Fratelli d’Italia ha proposto che venga realizzata una Rsa. «Personalmente – afferma – ho verificato che l’Asl Taranto ha parecchi immobili di proprietà. L’idea è di utilizzare le risorse per finanziare la ristrutturazione ed avviare le progettualità per una futura Rsa, al contempo, far convergere in un unico padiglione dell’ospedale Santissima Annunziata gli uffici dislocati per l’intera città. Ho lanciato l’allarme già da tempo – aggiunge -: quotidianamente giungono richieste di supporto per anziani non autosufficienti e disabili gravi, a causa della ormai cronica insufficienza di posti letto, per il ricovero in ospedale o in Rsa. Anche i vertici regionali hanno ammesso il grande gap con il Nord, dove ci sono migliaia di posti in più a parità di popolazione. In provincia di Taranto, nelle residenze sanitarie assistenziali i posti letto scarseggiano. Siamo al di sotto del fabbisogno anche nella città di Taranto: mancano centinaia di posti all’appello».

Perrini sottolinea che «la strada per ottenere i posti in convenzione è lunga: bisogna ottenere autorizzazione all’esercizio, accreditamento e accordo contrattuale. Molte famiglie – dice il consigliere regionale – sono costrette a farsi carico delle spese sanitarie e delle “quote alberghiere” perché in attesa di un posto pubblico. Un anziano non autosufficiente con determinate problematiche non può essere affidato a una badante (si pensi a un malato grave di Alzheimer con comorbidità), perché certe cronicità devono essere gestite da centri idonei e strutture di medicina territoriale in grado di decongestionare gli ospedali. Preoccuparsi oggi del “dopo” – conclude – serve a non avere una futura disorganizzazione».

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