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Sanità, la proposta per i medici dei Pronto soccorso: «Subito mille euro netti in busta paga»

«Non ha senso chiudere le stalle dopo che i buoi sono fuggiti». A rimarcarlo è il dottore, Franco Lavalle, segretario nazionale Ussmo e segretario Regionale Puglia, il quale è intervenuto per ribadire l’urgenza di adoperarsi per arginare l’emorragia dei medici che lasciano gli ospedali, specie i reparti di emergenza urgenza. A detta del dottore Lavalle,…

«Non ha senso chiudere le stalle dopo che i buoi sono fuggiti». A rimarcarlo è il dottore, Franco Lavalle, segretario nazionale Ussmo e segretario Regionale Puglia, il quale è intervenuto per ribadire l’urgenza di adoperarsi per arginare l’emorragia dei medici che lasciano gli ospedali, specie i reparti di emergenza urgenza.

A detta del dottore Lavalle, è necessario agire subito: «Bisogna incentivare questi professionisti con un ristoro economico per le situazioni di stress lavorativo, per i rischi di violenza e di contenziosi giudiziari, per la mancata possibilità di attività libero professionale. Bisogna trattenerli nei nostri ospedali piuttosto che vederli partire in altre nazioni dove offrono loro più del triplo dei loro stipendi attuali», ha aggiunto ancora.

Per il segretario nazionale Ussmo e segretario Regionale Puglia urge fare leva «sull’innegabile valore morale di fermarsi a lavorare nella Nazione che li ha formati a spese dei cittadini».

Ma, ha rimarcato ancora il pugliese, tutto questo non sempre è un utile freno. «Molto spesso sono le condizioni di vita lavorativa che decidono i comportamenti. Quanto proposto da Ussmo è già poca cosa rispetto alla realtà delle offerte in essere, ma potrebbe rappresentare un incentivo sufficiente per far rimanere in servizio chi crede nella sanità pubblica, nel mettersi a disposizione delle persone, nel lavorare fino allo spasimo per salvare vite».

Una questione che riguarda diversi soggetti: «Inoltre, potrebbe anche rappresentare un freno per gli specializzandi che abbandonano anch’essi, in massa, le scuole di specializzazione in Medicina d’Urgenza in favore di altre specializzazioni con sbocchi professionali sicuramente più gratificanti dal punto di vista economico e lavorativo».

Da qui la presa di posizione del segretario pugliese, secondo cui, risulta indispensabile per chi sceglie di votarsi al sacrificio di una vita lavorativa particolarmente impegnativa, fornire un riconoscimento morale e sostanziale per un impegno professionale senza pari. «Salvare vite è già di per sé moralmente appagante, ma un supporto economico a questi medici non va disconosciuto, proprio per il carattere della loro prestazione».

Pertanto il suggerimento è rivolto a Stato e Regioni che «devono prendere ora, seriamente in considerazione il problema. Siamo abituati a vedere rincorrere sempre le situazioni quando ormai le soluzioni sono piuttosto difficili ed inefficaci. Ora è il momento giusto, perché siamo quasi a fine corsa. Tra poco troveremo per l’Emergenza Urgenza il cartello “Game Over”. La Politica rifletta su questo», ha poi concluso.

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