«Sul reclutamento del personale medico in Puglia non servono colpi di teatro, ma una seria strategia, attraverso rapide e regolari procedure. Non sono certamente i sindacati a dover trovare cento medici disponibili da fare assumere immediatamente». Lo dichiara Davide Bellomo, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Puglia, in merito alla carenza di medici negli ospedali pugliesi.
«Che mancassero – sostiene – 200 medici per il 118 e 2000 negli ospedali pubblici della regione lo si sapeva da mesi e mesi. Le organizzazioni sindacali lo avevano denunciato, io avevo invocato su un tema che riguarda la salute dei pugliesi l’intervento straordinario dello stesso presidente Emiliano. Invece – aggiunge -, sento dire che tutti i problemi derivano dal numero chiuso alla Facoltà di Medicina, scaricando così la responsabilità sui governi nazionali. Forse, invece, qualcuno si dovrebbe chiedere perché il 75% del personale attualmente contrattualizzato nelle strutture pubbliche del settore sanitario in Puglia esprime il desiderio di abbandonare un lavoro che si sceglie quasi sempre per vocazione».
Sull’argomento interviene anche il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Ignazio Zullo: «Tante possibilità – sostiene – sono previste nella convenzione dei medici di medicina generale e nei contratti degli operatori sanitari dipendenti dalle aziende, dalle ore che si possono svolgere in attività libero-professionale, ai progetti obbiettivo. Per altro progetti obiettivi e libera professione a richiesta e per conto delle aziende sanitarie sono previste anche per il personale dipendente. La Regione, quindi, – conclude Zullo – deve aprire i cordoni della borsa perché sono attività professionali extra che vanno remunerate a parte rispetto allo stipendio base».