«La legge regionale diceva che 15milioni per il recupero delle liste d’attesa potevano andare anche ai privati accreditati. E invece sono andati solo ai privati e questo rappresenta una grave violazione, su cui l’assessore non ha dato alcuna spiegazione come non l’ha data sui motivi dell’esclusione delle strutture pubbliche, ossia quelle che dovremmo curare più di ogni cosa. Inoltre, la stessa legge regionale, pure sotto quest’aspetto violata, prevedeva l’assegnazione sulla base di uno specifico Piano di recupero, dettagliato e per provincia, di cui non vi è traccia. Come si farà a controllare, allora, la corretta esecuzione?»
Così in una nota il consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, e i consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo.
«Vorrei tranquillizzare i colleghi di Azione – risponde l’assessore alla Sanità Rocco Palese -. Come già comunicato durante la seduta congiunta della I e III Commissione Consiliare Regionale dello scorso 30 ottobre, in data 3 ottobre, a seguito dell’incontro tecnico convocato dai Ministeri della Salute e dell’Economia sul monitoraggio del I° semestre anno 2023 sul Piano Operativo per il recupero delle liste di attesa, la Regione Puglia ha ottenuto una valutazione positiva unanime da parte del Ministero della Salute, del Mef e Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali. Il problema delle liste di attesa coinvolge tutte le regioni italiane, infatti nella bozza di finanziaria presentata alle Camere in questi giorni vi sono specifici interventi in materia volti a sopperire anche la ben nota carenza di personale. Contrariamente a quanto asserito dal Consigliere Amati, la Regione Puglia ha sempre condiviso il piano liste di attesa con i ministeri affiancanti per la preventiva approvazione e solo successivamente ha adottato i provvedimenti di giunta regionale e precisamente: Deliberazione di Giunta Regionale n.464 del 06/04/2023 (Enti ecclesiastici) e Deliberazione di Giunta Regionale n.641 del 10/05/2023 (Case di cura). Si evidenzia, inoltre, che questi provvedimenti di Giunta sono stati, tra l’altro, regolarmente pubblicati sul BURP, rispettivamente n.39 del 26-4-2023 e n.61 del 26-6-2023. Inoltre occorre precisare che il piano di recupero delle liste di attesa deriva dalle Deliberazione di Giunta Regionale n.262 del 06/03/2023 e n.1088 del 28/07/2022, nelle quali sono previste un numero di prestazioni da erogarsi di gran lunga superiore a quelle commissionate al Privato Accreditato alla riduzione delle quali ha dato un forte contributo la rete delle aziende pubbliche.».
«Inoltre – continuano i consiglieri – 18,5 milioni sono stati attribuiti ai tre enti ecclesiastici: Miulli, Casa Sollievo e Panico. Ma la legge statale prevede il coinvolgimento delle strutture private accreditate e non il ricorso esclusivo alle loro prestazioni. La giustificazione del mancato coinvolgimento delle strutture pubbliche nell’attribuzione delle risorse appare meramente apodittica, poiché si attesta la difficoltà del settore pubblico in quanto coinvolto nella gestione della pandemia. Ma si sa che la pandemia è ormai la carta di briscola di ogni giustificazione, restando da capire se sarà usata oltre le nozze di legno (dieci anni). Noi non abbiamo nulla contro il privato convenzionato e gli enti ecclesiastici, anzi ne ribadiamo la complementarietà quali incaricati di pubblico servizio, ma riteniamo che la loro funzione non possa essere sostitutiva del servizio pubblico, peraltro violando le disposizioni normative. E alla fine di tutto, ciò che emerge e reclama giustizia, sono le lunghe attese che nonostante tutto permangono e per ammissione dei direttori generali delle Asl».
«Nei prossimi mesi – conclude Palese – sarà definita una strategia volta a sostenere in modo significativo le strutture pubbliche. Pertanto nessuna legge è stata disattesa, se si considera che lo stesso utilizzo in favore dei privati è stato regolarmente autorizzato dai Ministeri affiancanti. Ministeri che però non hanno concesso deroghe allo sforamento degli straordinari del personale fissati dai contratti. Le liste di attesa per talune prestazioni restano lunghe ma si pensi quale sarebbe stato il dato in assenza delle misure poste in atto dalla Giunta Regionale, che come detto hanno invece avuto l’approvazione e la validazione dei Ministeri. Sono in corso aggiornamenti periodici con le strutture pubbliche e private per la verifica di ulteriori azioni anche correlate a quelle di futura approvazione nazionale che saranno oggetto di apposita adozione di deliberazione di Giunta regionale. Infine, come da impegni assunti nel corso della citata seduta congiunta della I e III Commissione Consiliare Regionale, a breve sarà presentata una dettagliata relazione sullo stato di avanzamento dei lavorio di cui ai citati provvedimenti, nonché sull’utilizzo delle risorse finanziarie utilizzate»
Ecco le strutture beneficiarie, indicate da Azione, della quota pari a 14.999.992,16, rivenienti dall’art. 7 della legge regionale n. 30 del 2
ASL BARI – CBH, euro 2.808.223,84; Santa Maria, euro 1.435.119,28; Monte imperatore euro 270.776,73; Anthea hospital euro 964.706,41; Villa Lucia euro 395.906,93.
ASL BRINDISI – Duo Salus, euro 450.906,93.
ASL BAT – Universo Salute, euro 496.442,17.
ASL FOGGIA – Casa di cura De Luca euro 82.438,07; Villa Igea euro 318.529,97; San Michele Daunia, euro 120.695,46; Villa Serena 543.735,84; Universo salute, euro 429.250,10.
ASL LECCE – Città di Lecce, euro 1.285.420,02; San Francesco, euro 315.421,45; Villa Bianca, euro 263.638,58; Euroitalia, euro 287.535,30; Petrucciani, euro 460.323,97; Villa verde, euro 131.340,42; Villa verde codice 75, euro 303.150,21.
ASL TARANTO – Villa verde, euro 1.272.910,92; Carlo Fiorino ex San Camillo, euro 531.648,41; Bernardini, euro 631.824,97; D’Amore, euro 269.744,54; Carlo Fiorino ex Santa Rita, euro 130.917,30; Maugeri, euro 268.178,49; Villa Bianca, euro 245.978,83; Arca, euro 285.530,56.
Le strutture beneficiarie della quota pari a 18.500.000, rivenienti dalla legge statale n. 234 del 2021, sono: Ospedale Miulli, euro 5.417.563,22; Panico, euro 3.640.852,83; Casa sollievo della sofferenza, euro 9.441.583,95”.