Sanità, accordo tra Regione Puglia e medici di base: più ore di assistenza – VIDEO

Finanziato con quasi 60 milioni di euro, 28,4 per il 2024 e 40,4 per il 2025, è stato siglato oggi, 10 settembre, l’accordo integrativo per la medicina generale tra la Regione Puglia e i sindacati di categoria.

Il patto garantirà un significativo potenziamento della medicina territoriale, anche alla luce della gestione sul territorio regionale di piani emergenziali, nonché individuando i percorsi e le competenze dei diversi attori direttamente coinvolti. Sono previsti modelli organizzativi quali Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) e Unità complesse di cure primarie (Uccp), finalizzati a creare una rete di offerta in grado di assicurare continuità assistenziale anche domiciliare e un’offerta di servizi capillare ed efficiente su tutto il territorio regionale, grazie alla integrazione di tutte le figure professionali impegnate nei servizi territoriali.

Vengono introdotti per la prima volta nuovi meccanismi di presa in carico dei pazienti in condizione di fragilità clinica o sociale nel corso delle campagne vaccinali e durante il periodo di emergenza calore. Questi ultimi usufruiranno di prestazioni a domicilio in relazione alla somministrazione di vaccini.

Dal primo giugno al 30 settembre di ogni anno, inoltre, sarà garantita la presa in carico dei pazienti fragili al fine di prevenire eventuali condizioni di rischio legate alle ondate di calore, con costante monitoraggio sull’adeguata idratazione, sulla ventilazione degli ambienti, sulla regolare assunzione della terapia, sull’adeguato supporto sociale, attraverso contatto telefonico o attraverso sistemi di telemedicina, almeno con cadenza settimanale.

Viene ampliata, poi, l’offerta assistenziale ambulatoriale dell’assistenza primaria a ciclo di scelta, attraverso l’organizzazione dell’attività erogativa all’interno delle Aft il sabato e i giorni prefestivi infrasettimanali nella fascia oraria dalle 8 alle 11.

Il nuovo accordo assicura, anche in maniera graduale, a tutti i medici un numero minimo di ore settimanali di personale infermieristico secondo uno standard da concordare in base alla disponibilità e con un finanziamento dedicato.

Si tratta del «primo atto per invertire una tendenza che aveva visto i medici di famiglia lasciati soli sul territorio ad affrontare i crescenti bisogni di salute dei cittadini», afferma il segretario della Fimmg Puglia, Antonio Giovanni De Maria. L’intesa, aggiunge, «ha l’ambizione di determinare una forte attrattività per i giovani colleghi verso la medicina generale in un momento difficile a causa della carenza di medici e di dare le prime risposte al problema della burocrazia prevedendo per ogni medico un collaboratore di studio e puntando sulla gestione associativa».

Per Delia Epifani, segretaria regionale Puglia del Sindacato medici italiani (Smi), «è un primo passo ma bisogna adesso andare avanti. Mancano, infatti, le questioni riguardanti i medici della continuità assistenziale e del 118. Chiediamo con urgenza che si aprano le trattative anche di questi settori vitali per l’assistenza e la cura dei cittadini».

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