È partita questa mattina, a Bari, la seconda edizione del congresso nazionale “I tumori della cute: highlights”, durante il quale verranno discussi i trend di incidenza, le nuove acquisizioni patogenetiche e i nuovi approcci terapeutici di questa vasta ed eterogenea gamma di neoplasie alla luce della più recente letteratura scientifica.
L’incontro di presentazione si è tenuto a Villa Romanazzi Carducci. L’evento proseguirà anche nella giornata di domani, 9 luglio, e vi prenderanno parte esperti di varie discipline per un meeting in modalità interattiva che darà la possibilità di approfondire diverse esperienze nella gestione quotidiana dei pazienti.
«Soprattutto in questo periodo – ha spiegato il dottor Michele Guida, responsabile dell’Unità operativa radio e melanoma dell’Istituto Oncologico di Bari – è importante parlare di questi tumori perché il sole e l’estate in generale hanno un ruolo anche nella eziopatogenesi di queste neoplasie».
Cosa fare, dunque, per affrontare al meglio queste malattie? «Sicuramente è importante fare cultura. Bisogna farle conoscere agli operatori sanitari, quindi coinvolgere di più i medici sul territorio, i dermatologi, e poi far conoscere queste patologie anche direttamente ai cittadini. Bisogna inculcare l’idea che fare diagnosi precoce di queste malattie significa poter definitivamente guarire. E parlo sia di tumori frequenti quali il carcinoma basocellulare, il carcinoma squamoso, il melanoma, sia di tumori più rari quale può essere l’angiosarcoma di cui si parla anche oggi, il carcinoma a cellule di Merkel, un tumore molto molto raro, il sarcoma di Kaposi, eccetera», ha aggiunto Guida.
«Credo che anche la consapevolezza dei cittadini è importante che cresca, ma deve crescere anche la consapevolezza degli operatori sanitari e la responsabilità a livello regionale. I tumori cutanei hanno l’aspetto positivo di poter far diagnosi molto molto precoci, e per questo allora è importante avviare anche screening che ci permettano di individuarli in una fase di crescita per poter poi immediatamente trattarli. Oggi, purtroppo, in Puglia screening per i tumori cutanei non sono stati ancora avviati», ha concluso.
L’Istituto Oncologico di Bari ha sempre avuto un ruolo primario nella diagnosi e nella cura di queste patologie, rappresentando un hub a livello territoriale: «Oggi – ha detto il dottor Maurizio Ressa, direttore dell’Unità operativa complessa di chirurgia plastica dell’Istituto Oncologico di Bari – metteremo in risalto sì l’aspetto scientifico, ma anche il modo di approcciarci a queste patologie che è quello multidisciplinare dove tutti i professionisti si riuniscono per discutere i casi più importanti e scegliere la terapia migliore. Ricordiamo che il team multidisciplinare è molto importante perché ci dà la possibilità di dare la migliore diagnosi, la migliore cura al paziente. Si è visto che aumenta la sopravvivenza e si riducono i costi».
Fotoservizio di Luca Turi.