Sangue cordonale, in Puglia i ginecologici dovranno proporre la donazione. Azione: «Trionfo della vita»

È legge l’obbligo di proporre la donazione del cordone ombelicale (sangue cordonale) in Puglia.

Tutti i ginecologici delle strutture pubbliche devono proporre alle donne partorienti la donazione del sangue cordonale. È quanto è stabilito il Consiglio regionale pugliese con l’approvazione di un emendamento proposto dai consiglieri regionali di “Azione” Fabiano Amati, Ruggiero Mennea e Sergio Clemente.

«Un’innovazione dedicata a Cloe, la bimba morta di parto che mi ha fatto conoscere il problema e ideare la soluzione», affermano i consiglieri. «La Regione – spiegano – paga per l’attività di raccolta e di conservazione del sangue cordonale quasi un milione e 400 mila euro utilizzato per alimentare la Banca del sangue regionale istituita anni fa presso la Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo. Nel 2009 si registravano 2.045 donazioni, scese nel 2019 a 925 e a 329 nel 2021. L’importanza della donazione consiste nella cura di gravissime malattie. Poiché la maggiore quantità di sangue cordonale depositato presso la Banca può aumentare le probabilità di compatibilità con le necessità delle persone malate, occorre incentivare la donazione, anche considerando la circostanza di un servizio regolarmente pagato e con una resa purtroppo non corrispondente alle risorse investite. Ed è per questo abbiamo proposto il rimedio normativo per riportare la donazione almeno al livello del 2009».

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