Puglia, la Consulta boccia il test prenatale gratuito per le over40

Stop al test prenatale non invasivo per individuare alterazioni di cromosomi erogato gratuitamente dalla Regione Puglia alle partorienti dai 40 anni in su e anche alle donne più giovani in presenza di condizioni di rischio di salute per il nascituro.

La Corte Costituzionale ha cancellato, dichiarando illegittimo, l’articolo 3 della legge regionale (la n. 31 del 6 agosto 2021) che lo aveva introdotto per due anni in via sperimentale. A impugnarlo era stato il governo, a cui la Consulta dà ragione, sostenendo che quella norma viola la competenza statale in materia di coordinamento della finanza pubblica.

Decisivo per la Corte il fatto che la Regione Puglia sia tuttora impegnata nel piano di rientro dal disavanzo sanitario. Una circostanza che esclude «nell’esercizio della competenza concorrente in materia di tutela della salute, la possibilità di introdurre prestazioni comunque afferenti al settore sanitario ulteriori e ampliative rispetto a quelle previste dallo Stato».

Il test erogato gratuitamente alle donne è «una prestazione di natura sanitaria, posta a carico del Sistema sanitario regionale», ma «in ogni caso aggiuntiva rispetto a quelle previste dall’ordinamento statale». E «ciò comporta – osservano i giudici – la sottrazione di risorse che devono essere, invece, destinate e utilizzate per consentire alla Regione di adempiere all’obbligo di garantire nel proprio ambito territoriale le prestazioni essenziali come attualmente definite».

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