All’indomani del voto contro la sfiducia al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il gruppo consiliare di Azione ha presentato una proposta di legge per abbattere le liste di attesa.
Si tratta di un’iniziativa che il gruppo di Fabiano Amati sta portando avanti da mesi e che ha posto come condizione necessaria per restare in maggioranza.
Oltre ad Amati, la proposta di legge è firmata dagli altri due consiglieri di Azione, il capogruppo Ruggiero Mennea e Sergio Clemente, e dal capogruppo di “Per la Puglia” Saverio Tammacco.
«È un memo sull’impegno sventa sfiducia preso da Emiliano in Consiglio regionale, sul quale chiediamo l’urgenza», evidenziano i consiglieri regionali. «Nel passaggio dalle parole ai fatti si misurano le persone», aggiungono.
La proposta di legge prevede «sanzioni durissime, compresa la decadenza dei direttori generali, qualora le agende delle prenotazioni risultino chiuse e non risultino istituite le agende dedicate per oncologici, cronici e rari», spiegano i consiglieri regionali. «Prevede, inoltre, l’istituzione di un Cup unico per prestazioni erogate dal pubblico, o dal privato incaricato di pubblico servizio, e la revoca di tutte le autorizzazioni all’attività a pagamento negli studi privati (cosiddetta Alpi allargata)». Infine, «qualora i tempi d’attesa tra le attività istituzionali e a pagamento risultassero in disallineamento, l’attività a pagamento sarà sospesa automaticamente».
Sono questi, concludono i consiglieri regionali, «i capisaldi della nostra proposta di legge, sempre osteggiata dalle burocrazie sanitarie più strafottenti rispetto alle esigenze delle persone, poiché, dopo tanti anni di vigenza di norme dirette a prescrivere queste cose, non si capisce perché siamo ancora fermi al palo in una situazione di illegalità generalizzata e intollerabile».