«C’era un gran bisogno di questa legge. Le statistiche ci dicono che ogni giorno, nel nostro Paese, un giovane tra i 15 e i 25 anni tenta il suicidio. Siamo tempestati da mille sfide, viviamo in un sistema estremamente competitivo e, però, è proprio nella competizione che chi è più fragile si sente inadeguato. Se a questo aggiungiamo l’aggressività dei social pervasivi nella nostra vita, la precarietà del lavoro, l’incertezza sul futuro, la situazione si fa ancora più complessa». Lo ha detto la presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, partecipando all’evento di presentazione della legge che istituisce la figura dello psicologo di base nelle aziende sanitarie pugliesi.
Prospettive organizzative e servizi per i cittadini sono stati analizzati stamattina durante l’incontro promosso dalla Asl di Lecce e rivolto a psicologi, psicoterapeuti, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta.
La legge, prima firmataria proprio la presidente Capone, è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale e prevede che la figura dello psicologo di base sia inserita in ciascuno dei distretti sociosanitari pugliesi lavorando in stretta sinergia con i medici di famiglia e i pediatri.
«L’ascolto professionale diventa fondamentale per intercettare il disagio, evitando che si trasformi in un disturbo più grave, oltre che a contribuire a un risparmio notevole della spesa sanitaria», ha aggiunto Capone.
«Lo psicologo di base è una legge di grande civiltà – ha detto il direttore generale della Asl di Lecce, Stefano Rossi – perché fotografa una domanda diffusa e trasversale, quella del bisogno di benessere psicofisico e di salute mentale. Siamo in un’epoca in cui palesare un disagio, anche transitorio, non è più un tabù, tutt’altro. La pandemia ha portato anche solitudine, inquietudine, grandi insicurezze e bisogno di punti fermi, nella quotidianità come davanti a grandi e piccole fratture che la vita può porti davanti. Per questo credo che la legge sullo psicologo di base, con professionisti adeguati e un’organizzazione distrettuale all’altezza della sfida, possa scrivere una pagina di buona sanità, in un ambito, quello della salute mentale, troppo spesso rimasto ai margini».