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Policlinico di Bari, dopo il parto «abbandonata tra i rifiuti in Ginecologia»

«Alle giovani donne che scelgono il Policlinico confidando nei professionisti e nella sanità pubblica consiglio vivamente di affidarsi ad un’altra struttura, il parto e i primi giorni di vita di un bambino non possono inserirsi in un contesto deplorevole come questo». È ancora indignata, ad una settimana dalla nascita di suo figlio, mentre riceve parenti e amici, finalmente a casa.

Marcella Burdi ci mette nome e voglia di raccontare, mentre mostra le foto del Reparto di Ginecologia del Policlinico di Bari. «È indecente – dice lei – Stanze sporche e sovraffollate, eravamo in tre in una stanza, con la barella messa di traverso e io non potevo scendere dal letto. Ma lo sa che quella poverina in barella ha allattato suo figlio senza avere nemmeno un lenzuolo, sdraiata sul cellophane?». La lista delle “anomalie” è lunga, vissuta per tre giorni che sarebbero dovuti essere i giorni più belli della sua vita.
«Avevo fatto il corso pre parto, ma la realtà non ha nulla a che vedere con corde e palle, ho trascorso il travaglio da sola, su una barella, in un corridoio. L’ultima volta che hanno controllato la mia dilatazione erano le 21, sono tornati alle 7.20 del giorno dopo». Il parto naturale alle 11, «mi hanno portato mio figlio alle 19, quando mi hanno finalmente dato una stanza». E poi: «Ho dormito su un letto senza coperte, quando ho chiesto il cuscino, mi hanno risposto indignati, come se avessi chiesto l’acqua minerale – racconta – Il letto è rimasto sporco per giorni, non era possibile lavarsi, avere assistenza, mangiare seduta su una sedia. Alle 16 le camere erano invase dei rifiuti, i bagni erano pieni di pannetti e assorbenti usati, perché il personale li puliva solo la mattina molto presto.
Condizioni igienico-sanitarie pessime, che fanno da contraltare, secondo Marcella, a «personale esausto e assolutamente sotto rapporto rispetto ai pazienti. Al travaglio non era presente l’ostetrica perché, poverine, non ce la fanno, si aggirano di continuo tra tutte le partorienti».
Niente fasciatoio, campanelli rotti, «se stai male nessuno ti sente, io una notte mi sono trascinata fino alla medicheria per qualcosa che calmasse la mia sciatalgia».
Problematiche che abbiamo girato alla direzione sanitaria: «Sulla base delle segnalazioni pervenute la direzione ha disposto delle verifiche puntuali e il raddoppio dei turni di pulizia. Occorre tuttavia ricordare – si legge in una nota – che il reparto di Ginecologia e Ostetricia del Policlinico di Bari è l’unico presidio che assicura i parti covid nella provincia di Bari e la distinzione dei percorsi tra covid e no covid ha ridotto il numero dei posti letto disponibili. Il Policlinico continua ad assicurare il servizio di pronto soccorso ostetrico attivo h 24 ed è un centro di riferimento per i parti ad alto rischio e le patologie ginecologiche e oncologiche. L’attività del pronto soccorso, i cui flussi di pazienti non sono programmabili, incide ulteriormente sulla disponibilità di posti letto e le situazioni di iper afflusso si riflettono sulla normale attività del reparto».
Video a cura di Luca turi

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