Piano di riordino ospedaliero in Puglia, Palese: «Servono 3 miliardi per rimediare alla carenza di medici»

«A che serve aumentare i posti letto se la sanità pugliese è a corto di medici, infermieri, tecnici, radiologi e operatori socio sanitari?». È questa la sollecitazione rivolta alla Regione Puglia dalle organizzazioni sindacali di medici e del comparto delle professioni sanitarie. Una vera e propria levata di scudi all’indomani dell’approvazione del piano di riordino ospedaliero con l’attivazione di 941 posti letto in più per un totale di circa 14 mila e 400 postazioni di cui 4.600 in capo alle cliniche private.

I sindacati la ritengono una scelta intempestiva, chiedono l’apertura di un tavolo tecnico di concertazione. Fra gli altri interviene lo Smi, il sindacato dei medici italiani, per denunciare la «gravissima difficoltà in cui versa il servizio di 118 con una riduzione di organico del 50% con grave pericolo per i cittadini visto che molte ambulanze intervengono senza che ci sia il medico a bordo». A sostenerlo Francesco Pazienza, segretario regionale, secondo il quale «finalmente» è stata presentata in Consiglio regionale una mozione per potenziare il 118: «L’intersindacale Medici – ricorda Pazienza – per anni ha sollecitato attenzione rispetto ai problemi che gravano sulla sanità e di conseguenza sui cittadini. Valutiamo positivamente l’intervento del Consiglio regionale che impegna la Giunta a intervenire sulla sanità».

Lo Smi evidenzia anche le troppe criticità a partire dalla «vergogna» delle liste d’attesa, passando per «l’assurda ed esasperante burocrazia». Critiche a cui ieri ha risposto l’assessore alla salute Rocco Palese: «La carenza di medici è un problema nazionale, non solo della Puglia, e va affrontato non come dice Palese ma come dice il ministro Schillaci che sostiene che occorrono altri tre miliardi per implementare il fondo sanitario». Poi, soffermandosi sul caso Puglia, Palese ha aggiunto che «servono norme straordinarie che riguardano anche l’implementazione delle indennità per i medici e norme straordinarie per affrontare nell’immediato l’emergenza». Quanto al riordino ospedaliero ha aggiunto: «Abbiamo adeguato la rete ospedaliera a quanto previsto dal decreto ministeriale, adesso abbiamo una rete ospedaliera che è stata confermata nella sua interezza dal punto di vista dei servizi ma in più ci sono oltre 900 posti letto destinati alla lungodegenza, riabilitazione, neurologia, urologia. Ora abbiamo una rete ospedaliera che dal punto di vista quantitativo è a norma».

Inoltre, sempre Palese ha fatto notare che «l’infrastrutturazione nuova ha bisogno di essere integrata delle risorse e qui c’è sia il problema del riparto del fondo sanitario nazionale che dell’adeguamento del fondo stesso». In assenza, emerge dalla lettura dei dati del nuovo piano di riordino, la regione Puglia sarà costretta a ridurre sui costi, in particolare ad attuare un nuovo piano taglia ospedali cancellando una decina di piccole strutture che ad oggi risultato dei veri e propri rami secchi, poco performanti e molto costosi.

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