Stato comatoso, quello della sanità pugliese con i pronto soccorso in netta difficoltà e le performance degli ospedali, certificate dal Programma Nazionale Esiti 2022 di Agenas (l’Agenzia “braccio armato” del ministero della Salute e di supporto delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano). I giudizi sugli ospedali sono espressi con una scala cromatica di sei tonalità: Verde, molto alto; verdino, alto; giallino, medio; arancione, basso; bordeaux, molto basso; grigio, non determinato (quando, ad esempio, non sono pervenuti i dati e quindi non è possibile elaborare una valutazione dell’attività prestata).
L’elemento ricorrente? La sostanziale stabilità delle criticità, quasi un ossimoro. Considerando le patologie tempo-dipendenti (quelle in cui il tempo fa la differenza tra la vita e la morte) emerge un quadro certo non rassicurante per i pugliesi. Sull’area del sistema cardiocircolatorio, gli ospedali di secondo livello e quello di Andria candidato a diventarlo, mostrano solo tre (Perrino, Fazzi e Riuniti) con un giudizio Alto, nessuno tocca l’eccellenza, mentre Policlinico e Andria sono su valori medi e il SS. Annunziata basso.
La situazione non migliora nel quadro generale: dove l’Ospedale di Taranto ha solo un giudizio Molto alto nella Chirurgia oncologica, legato al numero di casi (135) di tumori al seno trattati chirurgicamente dal reparto. Il Policlinico deve accontentarsi del Molto alto per Intervento chirurgico per la mortalità a 30 giorni, fortunatamente, bassa per il tumore al polmone; bassa percentuale di nuovi interventi di resezione entro 120 giorni dopo intervento di Chirurgia conservativa per tumore al seno; ricoveri con degenza post operatoria inferiori a tre giorni per la colecistectomia laparoscopica.
Il Perrino ha quattro aree con giudizio Alto: sistema cardiocircolatorio, sistema nervoso, chirurgia oncologica e sistema nervoso, ma in compenso ha un giudizio negativo per il sistema respiratorio. Anche ai Riuniti sono quattro le aree con giudizio Alto: sistema cardiocircolatorio, sistema nervoso, chirurgia oncologica e sistema nervoso. Al Fazzi un giudizio Alto per il sistema cardiocircolatorio, Molto alto per la chirurgia generale. Al Bonomo di Andria Alto per la Chirurgia generale.
Se nel 2020, nel pieno della pandemia, i valori dei ricoveri si mantenevano bassi per effetto dell’occupazione dei posti letto per le infezioni da Covid, nel 2021 (anno di riferimento del monitoraggio Pne 2022) aumentano i ricoveri e gli affanni per gli ospedali piegati prima dalla Sars-CoV 2 e poi dall’ordinario che prima era stat trascurato con il consguente aggravamente delle patologie croniche (le urgenze4 sono sempre state garantite, anche nel pieno della pandemia).
«L’ospedalizzazione per infarto miocardico acuto (IMA) aveva subito nel 2020 una forte riduzione a seguito dell’emergenza pandemica, – si legge nel report d presentazione del Pne 2022 – con un decremento stimato rispetto all’atteso intorno a -12%. Nell’ Edizione 2021 del PNE era stata, peraltro, segnalata la presenza di un trend in diminuzione nella fase prepandemica (con volumi di ricoveri progressivamente ridotti da 132.896 nel 2015 a 123.336 nel 2019). Questo è in parte attribuibile a un effettivo calo degli eventi dovuto all’adozione di politiche sanitarie efficaci sul contrasto dei fattori di rischio per le malattie ischemiche, quali il fumo di tabacco, il consumo di alcol, la sedentarietà e l’alimentazione sbilanciata. Nel 2021, si è registrato un lieve aumento dei ricoveri (circa 900 in più rispetto al 2020), con un riavvicinamento solo parziale al trend prepandemico: la riduzione sul valore atteso è stata del 9,6% (pari a circa 11.300 ricoveri in meno). Nel biennio 2020-2021, la diminuzione complessiva rispetto al trend è stimabile in circa 26 mila ricoveri».