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Ospedali in Puglia: Andria “declassata”, tempi più lunghi a Taranto e per Maglie risorse a rischio

Slitta nuovamente la consegna del nuovo ospedale “San Cataldo” di Taranto, prevista per il 30 giugno prossimo. È emerso ieri alla ripresa dei lavori dopo un mese e mezzo di paralisi, in Commissione regionale Bilancio dove sono stati esaminati gli stati di avanzamento dei lavori per i nuovi ospedali. A creare il nuovo intoppo su…

Slitta nuovamente la consegna del nuovo ospedale “San Cataldo” di Taranto, prevista per il 30 giugno prossimo. È emerso ieri alla ripresa dei lavori dopo un mese e mezzo di paralisi, in Commissione regionale Bilancio dove sono stati esaminati gli stati di avanzamento dei lavori per i nuovi ospedali.

A creare il nuovo intoppo su Taranto è l’aggiudicazione delle gare per gli arredi e le attrezzature che, in base a quanto riferito dal rup, non potranno rispettare la data prefissata. Il ritardo potrebbe oscillare da poche settimane a un mese e più, dipenderà dalle procedure di aggiudicazione e dagli eventuali ricorsi al Tar. Intanto i lavori del San Cataldo hanno raggiunto il 92% di completamento.

Brutte notizie, invece, per il nuovo ospedale di Andria che, in base al piano clinico gestionale, sarà un ospedale di primo e non di secondo livello: una “retrocessione” amara da digerire per la Bat. In compenso, i costi sono scesi a 220 milioni con un risparmio di circa 60 rispetto ai 275 preventivati. Ciononostante i consiglieri della Bat Francesco Ventola e Grazia Di Bari, rispettivamente per maggioranza e opposizione, si sono lamentati del declassamento del nosocomio che penalizzerebbe la provincia a dispetto di tutte le altre dotate di un grande ospedale di secondo livello. Il capo dipartimento Vito Montanaro ha assicurato che si tratta comunque di una struttura di eccellenza a cui manca solo la Cardiochirurgia per essere inserito fra i grandi ospedali.

Quanto all’ospedale del Nord Barese previsto tra Molfetta e Bisceglie, quest’ultimo Comune ha garantito una corsia privilegiata alle procedure urbanistiche per adottare la variante necessaria al progetto esecutivo.

Il presidente della Commissione Bilancio, Fabiano Amati, ha invece lanciato l’allarme per il finanziamento del nuovo ospedale Maglie-Melpignano, dopo la scadenza a dicembre scorso dell’accordo di programma legato ai fondi ex articolo 20 provenienti dal Cipe. Il rischio è di dover rastrellare altrove le risorse. Se ne saprà di più nella riunione della Commissione prevista per lunedì prossimo. «Se la notizia sarà confermata – commenta il presidente Amati – si tratterebbe di un grave problema per il Salento causato dai soliti ritardi delle burocrazie sanitarie, in una provincia che tra qualche anno, a prescindere da ogni tipo di riflessione, dovrebbe gestire l’assistenza ospedaliera solo attraverso il “Vito Fazzi” di Lecce».

Al palo restano anche i centri di Neuropsichiatria di Monopoli e Bitonto. Su Monopoli, la struttura per bambini disabili non può partire da oltre quattro anni con il Comune che tarda a consegnare l’immobile da risanare: il sindaco Angelo Annese sarà convocato a breve per riferire. Quanto a Bitonto, infine, il progetto da realizzare nel plesso dell’ex istituto “San Carlo” ammonta a circa cinque milioni, ma per il momento esiste solo un piano di fattibilità tecnico-economica e si è in attesa degli esiti della programmazione del Fondi di sviluppo e coesione per accertare la disponibilità delle risorse.

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