Ora il Covid rialza la testa: casi quadruplicati ad agosto rispetto a luglio. Gli esperti raccomandano prudenza

Il Covid rialza la testa in Puglia, così come nel resto del Paese, con un’impennata di casi registrata dall’inizio di agosto ai primi di settembre, in particolare nell’ultima settimana a cavallo fra i due mesi. Nulla di preoccupante, sia chiaro, siamo lontani anni luce dalla fase acuta dell’emergenza ma, avvertono gli esperti, è bene tenere d’occhio l’evoluzione ed essere prudenti.

In totale sono stati 2.837 i contatti registrati da agosto in poi, il quadruplo rispetto a luglio, con aumenti progressivi e punte fino al 30% in provincia di Lecce. 777, invece, gli infettati nei primi sette giorni di settembre, anche se il numero effettivo dei contagiati è sottodimensionato considerando gli asintomatici e i tanti che effettuano il test in casa senza comunicare l’esito.

La Puglia al momento è settima nella classifica nazionale dei contagi, ben lontana dalla Lombardia con 6500 casi ed un rapporto di 29 ogni 100 mila abitanti (era pari a cinque ad inizio agosto), il 10% di incidenza su 45 mila tamponi totali effettuati. Secondo l’epidemiologo pugliese Pierluigi Lopalco: «Da tre anni a questa parte ad ogni fine estate abbiamo assistito ad una fisiologica impennata della circolazione del virus, così come avviene per tutti quelli respiratori. Il punto è scongiurare un ritorno della pandemia in autunno prendendo le dovute precauzioni».

Per ora non c’è da preoccuparsi, come confermano i dati di dettaglio del monitoraggio. Lucia Bisceglia, direttrice del settore epidemiologico dell’Ares Puglia, spiega all’Edicola del Sud, che dal 28 agosto al tre settembre i tassi di incidenza più elevati hanno interessato gli anziani dai 90 anni in su ei i ragazzi dai 19 ai 24 anni, anche se tutte le classi di età sono state interessate ad un aumento dei contagi, ad eccezione delle fasce 0-2 e 14-18 anni.

In aumento anche i malati con sintomi, costretti ad andare in ospedale, con 38 ricoveri di cui uno critico entrato in terapia intensiva ed uscito per fortuna poco dopo. La Puglia dispone attualmente di 466 posti letto di area medica per il Covid e 85 di terapia intensiva. Ma meglio prevenire che reprimere. Di qui l’importanza della prossima campagna vaccinale che dovrebbe partire ad ottobre ed andrà a braccetto con quella anti influenzale.

Dalla Asl Bari fanno sapere che la macchina organizzativa è già in azione e sono già pervenute le richieste di doppia vaccinazione così come accaduto nel 2022. La circolare del ministero per la salute ha fissato anche la platea a cui è raccomandato il vaccino, ovvero gli over 60 anni, i giovani se fragili, ai conviventi di persone anziane o fragili e agli operatori sanitari.

Vaccinarsi ovviamente è fondamentale per tutti, sia per chi deve fare il richiamo che per chi ha sviluppato gli anticorpi anche dopo l’infezione naturale, considerando che le difese immunitarie tendono ad abbassarsi con il tempo.

Quanto alle varianti oltre alle propaggini della Omicron la predominante è la EG.5, detta Eris, con un’incidenza del 30% sul totale dei casi. Nei prossimi giorni sarà quindi la Regione a comunicare come prenotarsi per le vaccinazioni e le modalità con cui potranno essere effettuati, per i quali si farà anche affidamento sugli hub vaccinali su tutto il territorio pugliese.

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