“Maratona” di trapianti di rene al Policlinico di Bari: sei in sette giorni

Sei trapianti di rene in una settimana: è una vera e propria maratona salvavita quella che è avvenuta nelle sale operatorie del Policlinico di Bari.

In appena sette giorni, grazie al coordinamento del Centro regionale trapianti Puglia, sono state effettuate sei operazioni chirurgiche di trapianto di rene di cui due da vivente, con la donazione dell’organo arrivata dai familiari dei pazienti.

L’ultimo trapianto da vivente ha riguardato un uomo di 53 anni, in dialisi ormai da 3-4 anni, che ha ricevuto il rene donato dalla sorella, un’avvocata 52enne. «La particolarità di questo intervento è che si è trattato di una coppia, fratello e sorella, con gruppi sanguigni differenti cosa che, in passato, rappresentava una barriera assoluta al trapianto», spiegano dal Policlinico di Bari in un post condiviso sul profilo Instagram dell’ospedale.

A eseguire i trapianti è stata l’equipe del professor Pasquale Ditonno, direttore dell’unità operativa di Urologia del Policlinico di Bari.

«È stata una settimana intensa con sei trapianti un giorno dopo l’altro. Questo risultato lusinghiero – spiega il professor Ditonno – deriva dalla grande generosità delle famiglie dei donatori, dal coordinamento tra le tante componenti della task force trapiantologica pugliese e dall’impegno e dalla responsabilità di tutti gli operatori sanitari. Abbiamo implementato, per i trapianti da vivente, una chirurgia mini invasiva per il donatore: quando preleviamo il rene lo facciamo per via laparoscopica con l’ausilio del robot che riduce al minimo il trauma e il danno estetico. Si effettua solo una piccola incisione e la ripresa funzionale per il donatore è piuttosto rapida, in soli due-tre giorni».

I trapianti da donatore cadavere, invece, sono stati eseguiti dal professor Giuseppe Lucarelli e dai dottori Marco Spilotros, Carlos Miacola, Matteo Matera, Gaetano Palella e Michele Tedeschi.

«La grande generosità delle famiglie che in un momento di dolore scelgono di donare è il più grande atto di amore per la vita», commenta il coordinatore del Centro regionale trapianti, Loreto Gesualdo.

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