Liste di attesa, più di 5 mesi per una visita oncologica urgente a Bari

Il problema delle liste di attesa infinite è ben lungi dall’essere risolto, nonostante i diversi tentativi e i piani sanitari per abbatterle messi in campo negli ultimi anni dalle aziende sanitarie locali e dai presidi ospedalieri. Secondo gli ultimi dati diffusi dalle sigle sindacali, nel 70% dei casi un cittadino che ha bisogno di una visita urgente entro 72 ore non trova una risposta positiva ed è costretto a migrare verso la sanità privata o a rinunciare alle cure, specialmente se si tratta di persone economicamente fragili o che vivono nel disagio.

Solo per citare alcuni esempi, una prima visita oncologica, da effettuare in uno degli ospedali baresi tramite sistema sanitario nazionale, con una priorità B (breve, da espletare entro 10 giorni dalla richiesta), richiede a oggi almeno 3 mesi: la prima data utile prenotabile attraverso il portale dedicato di Puglia salute è fissata al 7 giugno 2024 all’ospedale San Paolo. Ma la stessa visita diventa disponibile nel giro di 24 ore se richiesta tramite Alpi (attività libero professionale o intramoenia), sempre al San Paolo ma al costo di 150 euro. I tempi sono accorciabili anche se si è disposti ad allontanarsi dalla città, anche di diversi chilometri, con annessi costi che lievitano. Ma le percentuali di visite di vario tipo effettuate nei tempi previsti dalla legge sono impietose.

A Bari solo il 20,83% delle visite cardiologiche risultano espletate nei tempi di attesa congrui con le linee guida del piano nazionale di gestione delle liste di attesa. Non va meglio per le visite ginecologiche: a Bari solo il 9,38% delle prestazioni brevi viene fatta entro i 15 giorni previsti. Prendendo in considerazione le visite pneumologiche urgenti a Bari solo il 7,7% viene effettivamente erogata entro le 72 ore previste dalla normativa, mentre è svolto in tempo solo il 32,14% delle mammografie.

Problemi sui tempi di attesa per le prestazioni si registrano anche al Policlinico di Bari, il primo ospedale cittadino e il secondo più grande al Sud dopo il Cardarelli di Napoli. Secondo il monitoraggio della Regione Puglia, aggiornato ai mesi di novembre e dicembre del 2023 (ultimi dati disponibili), su 14.326 prestazioni totali erogate, la media di attesa è di 165 giorni (cinque mesi e mezzo). I dati sono riferiti alle prenotazioni di primi accessi per tutte le priorità, senza o con accettazione della prima disponibilità e non considera le liste di attesa per gli interventi o per le prestazioni successive alla prima visita. Medie di attesa che si abbassano drasticamente a pochi giorni soltanto se ci si affida, invece, al sistema Alpi. Per una prima visita cardiologica al Policlinico si dovranno attendere in media 274 giorni, contro i due del libero professionale.

Sono 399 i giorni di attesa per una mammografia bilaterale che si riducono a 5 nel privato. Temi di attesa bel oltre il limite di legge anche per esami più comuni come una Tac all’addome superiore: per farla al Policlinico bisogna aspettare in media 332 giorni, contro i 5 massimo prenotando con Alpi. Per una risonanza magnetica della colonna i tempi di attesa si attestano 504 giorni, 16 mesi dunque più di un anno, contro i 15 giorni del privato. Numeri spaventosi che incidono pesantemente sul diritto costituzionale alle cure che l’azienda sanitaria locale non riesce a gestire, e per i quali si sono espressi più volte i sindacati e le associazioni di medici e pazienti.

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