La zanzara della malaria nel Salento, Bassetti: «Serve maggiore controllo»

Serve maggiore e un monitoraggio sistematico. Può sintetizzarsi così la presa di posizione del professore Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive ospedale policlinico San Martino di Genova, rilasciata ad Adnkronos Salute, in merito alla questione della zanzara Anopheles ritrovata in Puglia, tra Lecce e Otranto. «L’Anopheles pone il problema della malaria per il futuro. E quello del controllo delle zanzare: spero che questa scoperta in Puglia serva a lavorare meglio su tutti i generi di zanzare attraverso larvicidi e pesticidi» sottolinea Bassetti che aggiunge «Chi dice oggi di far crescere l’erba senza tagliarla per difendere la biodiversità, spero stia scherzando. Perché le zanzare sono vettori di Dengue. West Nile. Chikungunya. E poi, appunto, della malaria».

Dunque, per il direttore della malattie infettive del San Martino di Genova occorre essere seri sul tema, ma evitare inutili allarmismi. «Non scherziamo nel far crescere l’erba, questi insetti sono vettori di tante malattie infettive», sottolinea ancora Bassetti che evidenzia «Non c’è un rischio immediato di trasmissione della malaria però pone problema che si inserisce in un discorso globale sulle zanzare e i cambiamenti climatici che stanno favorendo la proliferazione. Chi dice oggi di far crescere l’erba senza tagliarla per difendere la biodiversità, spero stia scherzando perché le zanzare sono vettori di Dengue, West Nile, Chikungunya e poi, appunto, della malaria».

Le dichiarazioni di Bassetti arrivano in merito allo studio dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata che ha scoperto in Puglia esemplari di zanzara della malaria dopo oltre 50 anni. a cercare di tranquillizzare è intervenuto Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e professore ordinario di Malattie infettive all’Università Tor Vergata di Roma. Il docente usa toni puù rassicuranti «Va chiarito che alcuni casi di malaria in Italia, la maggior parte di importazione, ci sono. E non hanno mai portato a focolai o situazioni endemiche. In più questa scoperta risale a due anni fa, e non mi pare sia successo nulla di drammatico».

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