La natura in ospedale, inaugurata un’oasi Wwf al pediatrico di Bari: migliorerà il benessere dei pazienti

Un’area verde di circa 240 metri quadrati, accessibile a disabili e carrozzine, dotata di percorsi sensoriali fruibili a piedi nudi con differenti materiali (come sabbia, ghiaia, prato, corteccia, ghiaietto, tronchetti in legno e tavolato in legno) posizionati fra una varietà di arbusti tipici della macchia mediterranea. Al suo interno un giardino delle farfalle, un piccolo stagno, panchine, tavoli all’ombra di grandi alberi per le attività ricreative e cartellini che raccontano le caratteristiche delle specie vegetali presenti.

È l’Oasi Wwf inaugurata oggi nell’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari. Uno spazio senza barriere che permetterà di inserire il contatto con la natura nei percorsi riabilitativi dei piccoli pazienti, soprattutto quelli a lunga degenza, favorendo momenti di tranquillità e socializzazione tra pazienti e famiglie.

L’accesso all’Oasi Wwf sarà libero e situato in una zona vicina al parcheggio dell’ospedale e a un’altra area verde attrezzata appena realizzata.

All’ospedale pediatrico sono ricoverati dai 120 a 150 bambini di età compresa tra pochi mesi e 16 anni. Da tutti i reparti potranno accedere (fatta eccezione per le terapie intensive e semintensive e per le malattie infettive) in base alle condizioni del bambino.

Ogni giorno fra i 300 a 500 bambini accedono all’ospedale per prestazioni ambulatoriali, tutti accompagnati da almeno un genitore. Oltre ai docenti della scuola in ospedale e alle loro tirocinanti, l’Oasi Wwf verrà utilizzata dalle numerose associazioni di volontariato che prestano le loro attività all’interno della struttura. Anche psicologi e assistenti sociali potranno utilizzarla a scopo valutativo/riabilitativo. Tutto il resto del personale potrà frequentarla per relax personale, o quando lo ritengono opportuno insieme ai piccoli pazienti.

L’Oasi in ospedale a Bari è la seconda realizzata dal Wwf in Italia, dopo quella di Palermo inaugurata il 18 aprile scorso. È stata realizzata grazie a un importante progetto di raccolta fondi lanciato con l’edizione di Urban nature “La natura si fa cura”, per offrire interventi volti a realizzare vere e proprie oasi in miniatura da regalare alle strutture ospedaliere.

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