Un arcobaleno di colori sopra il grigio. Così i muri esterni del centro autismo “Colli Grisoni” di Bari, da spenti e grigi che erano, si sono “riaccesi” grazie alla creatività di venti ragazzi e ragazze, utenti e non, tutti di età compresa fra i 12 e i 17 anni.
È il risultato del progetto “Extramurale-s – Per uscire dalle proprie mura mentali e strutturali”, culminato nell’evento conclusivo di oggi pomeriggio al quale hanno preso parte gli autori dei murales e le loro famiglie.
Il progetto ha riguardato ragazzi e ragazze con disturbi del neurosviluppo coinvolti, insieme ad amici e familiari scelti dagli stessi minori, con l’obiettivo di integrare gli aspetti più propriamente medici e quelli relazionali della cura: rendere il luogo di cura più accogliente, colorato e improntato alla “ricerca del bello”.
Nello stesso tempo conferendo un tocco finale, decisamente variopinto, alle aree esterne e al giardino del centro “Colli Grisoni”, struttura riabilitativa di mille metri quadri riqualificata e inaugurata dalla Asl Bari pochi mesi fa.
L’iniziativa, commenta il direttore generale dell’azienda sanitaria, Antonio Sanguedolce, «ha lasciato un segno visibile non solo sui muri, ma soprattutto nella vita dei nostri giovani “artisti”, grazie alla scoperta dei talenti che questi adolescenti portano dentro di sé e che hanno solo bisogno di essere “liberati”».
Il dottor Cesare Porcelli, responsabile del centro autismo, sottolinea che «obiettivo principale dell’intervento è stato quello di creare uno spazio di inclusione finalizzato all’esecuzione di attività ludico-ricreative, recuperando allo stesso tempo il decoro dei muri esterni, la capacità di interpretare, attraverso il disegno, la visione del mondo che ci circonda e la condivisione di momenti di socialità così importanti nel percorso riabilitativo-terapeutico».
L’intero progetto, reso possibile dall’intervento di un’azienda privata che ha fornito gratuitamente materiali e colori, è stato pensato e strutturato dagli educatori professionali della Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, e con il contributo di Marco Di Domizio, pittore decoratore che, insieme agli operatori sanitari, hanno gestito le diverse fasi della realizzazione dei murales: dalla scelta del tema da sviluppare, alla progettazione dei disegni su carta sino alla trasposizione sui muri.