Ispezione di Pagliaro nel Pta di Nardò: «Struttura che funziona ma ci sono carenze» – VIDEO

Proseguono le ispezioni del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia domani, nelle strutture sanitarie della Asl di Lecce. Stamattina ha visitato l’ex ospedale di Nardò, dal 2017 convertito in presidio territoriale di assistenza.

«Il poliambulatorio serve la seconda città più popolosa della provincia leccese (con 31mila residenti) e un bacino d’utenza molto ampio di sei comuni e di circa 150mila abitanti che d’estate si amplia a turisti e villeggianti delle marine di Santa Maria al Bagno, Santa Caterina e Sant’Isidoro, e che include cinque guardie mediche, quattro pronto soccorso estivi ed il centro immigrati di Masseria Boncuri», spiega Pagliaro.

Rispetto ad altri Pta, dice il consigliere regionale, «ho trovato una struttura meglio organizzata ed efficiente, e anche qui ho toccato con mano la grande professionalità e l’attaccamento al presidio del personale medico e infermieristico». Tuttavia, prosegue Pagliaro, «non mancano le criticità, che evidenzierò in audizione in Commissione Sanità con il solito approccio collaborativo che anima questo mio tour ispettivo, per sollecitare risposte ed interventi dalla Asl e dall’assessorato regionale».

Il capogruppo de La Puglia domani evidenzia «il rischio di chiusura degli ambulatori per la mancata sostituzione dei medici responsabili, com’è accaduto già a Oculistica. Si teme la stessa sorte per Senologia e per Allergologia pediatrica».

Il servizio di Radiologia è «funzionale nonostante servano apparecchiature meno datate per esami più precisi e irradiazione meno forte. In particolare, c’è bisogno di un ecografo con mezzo di contrasto più preciso, in modo da evitare ulteriori esami. C’è una tac muletto e ne è stata richiesta una nuova, ma vogliamo conoscere i tempi. La Farmacia è diretta da una sola professionista è c’è necessità di una seconda, com’era in precedenza. C’è carenza di personale amministrativo e di pc, e gli spazi sono talmente angusti che gli scatoloni sono depositati nella stanza della farmacista. Ad Oculistica, per la diagnostica e per le operazioni di cataratta occorrono un laser oct indolore e due set per la rimozione del cristallino opacizzato mediante facoemulsificazione. L’ambulatorio di Cardiologia, molto efficiente, ha bisogno di nuovi pc e di due ecografi. Il tapis roulant è da riparare, ma per le prove sotto sforzo c’è una cyclette. A Pneumologia, dove opera un centro antifumo che fa anche educazione e sensibilizzazione nelle scuole, manca la cabina letismografica per la misurazione del volume polmonare e della resistenza delle vie aeree. L’ambulatorio di Ginecologia è sprovvisto dell’apparecchio per la video colposcopia, e l’ecografo viene condiviso con il Consultorio, dove occorre un ecografo per lo screening del primo trimestre (translucenza nucale). Per Neurologia è necessario assicurare più ore di specialistica, in considerazione dell’età avanzata dell’utenza e della imminente attivazione della residenza sanitaria assistenziale nell’ex ospedale. L’ambulatorio di Oncologia funziona bene, ma occorre assegnare più ore allo specialista che viene da Gallipoli ed attivare il Coro, il Centro di Orientamento necessario per offrire un percorso di accompagnamento completo ai pazienti. Il Centro Alzheimer rischia di restare senza psicologo, che andrà in pensione a luglio e occorre sostituirlo immediatamente. Per l’ospedale di comunità, che assicura ricoveri di 30/40 giorni per pazienti anziani e cronici, occorrono un analizzatore per esami del sangue rapidi e un tele ecografo. Le due sale operatorie dismesse al terzo piano vanno ristrutturate con urgenza, in vista dell’avviamento della Rsa R1 che occuperà il quarto piano dove si trova l’unica sala operatoria al momento in funzione, che dovrà essere trasferita. C’è l’esigenza di assicurare più ore per l’attività ambulatoriale e per le visite domiciliari di Ortopedia».

Infine Pagliaro sottolinea «il grande vuoto dell’ex centro Pma che era un fiore all’occhiello del presidio di Nardò ed un punto di riferimento prezioso per tante coppie sterili, chiuso per oscuri motivi dal 2019 e mai più attivato e poi trasferito al Fazzi di Lecce, nonostante a Nardò ci fossero spazi più idonei, una sala operatoria attrezzata, uffici amministrativi efficienti e ancora molte coppie si rivolgano qui per avere assistenza. Questo è un capitolo doloroso che ho più volte denunciato e che grida vendetta. Anche di questo parleremo in audizione in Commissione Sanità, e mi auguro che sia fatta finalmente chiarezza sulla scelta di sospendere una struttura efficiente per imbarcarsi in un trasferimento ancora oggi incompleto», conclude.

Ispezione di Pagliaro nel Pta di Nardò: «Struttura che funziona ma ci sono carenze»

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