Ispezione di Pagliaro all’ospedale di Galatina: «Ormai svuotato di risorse umane e strumentali»

«Uno svuotamento progressivo, un’emorragia inarrestabile di risorse umane, professionalità, competenze, strumentazione e servizi. Una situazione in cui è necessario arrangiarsi per assicurare l’assistenza sanitaria ai pazienti: è quella dell’ospedale Santa Caterina Novella di Galatina, che da gioiello della sanità pubblica leccese è stato via via depotenziato, spogliato e ridotto al lumicino». Lo dice il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia domani, che prosegue le sue ispezioni nelle strutture sanitarie della Asl di Lecce.

Quella di Galatina è, sottolinea Pagliaro, «una struttura da ripensare e riqualificare per colmarne tutte le carenze. Quel poco che è rimasto, funziona soprattutto grazie all’abnegazione del personale».

Ancora una volta, spiega il capogruppo de La Puglia domani, «ho potuto riscontrare la cura e l’attaccamento alla struttura da parte del personale medico e infermieristico, la loro grande disponibilità ad essere al servizio degli utenti, anche in condizioni proibitive e senza gli strumenti per poter operare, in un clima di comprensibile frustrazione».

Tra le criticità, nota il consigliere regionale, «il Pronto soccorso va riorganizzato per assicurare la privacy al momento inesistente: tende da accampamento separano i letti, in una situazione logistica indecorosa. Vi è un solo medico in turno, per cui il pronto soccorso resta sguarnito quando bisogna trasferire i pazienti in ambulanza. Mancano servizi igienici per le persone con disabilità, e c’è un solo bagno promiscuo per uomini, donne e bambini. Serve un ecografo. Nel reparto di Radiologia – evidenzia – andrebbero sostituiti sia la tac che l’ecografo, lenti e vetusti, mentre manca l’apparecchio per la risonanza magnetica che sarebbe invece necessario. È stato presentato un progetto di teleradiologia che prevede una spesa di 48mila euro per garantire esami radiologici a domicilio per i pazienti fragili e anziani, ma non è stato dato seguito. Il mammografo manca da ormai dieci anni, ed anche i pc sono lenti e obsoleti. A Cardiologia manca il carrello delle emergenze ed alcuni elettrocardiografi non funzionano. L’ecografo è rotto e ne viene utilizzato uno vecchio e superato come muletto. L’Utic (Unità di Terapia intensiva cardiologica) non è operativa benché ci sia un reparto nuovo e attrezzato ma chiuso. Manca anche la Rianimazione».

E ancora: «A Ginecologia e Ostetricia non viene praticata la parto analgesia e si teme la chiusura del punto nascita, benché qui vengano alla luce più di 600 bambini all’anno. Un’ipotesi da scongiurare, sulla quale chiediamo risposte certe. L’incubatrice portatile andrebbe attrezzata con cannule e naselli, materiale richiesto invano ripetutamente per il quale basterebbero appena 6mila euro. Anche l’ambulatorio di Oncologia sarebbe a rischio chiusura, e vogliamo garanzie che ciò non rientri nei piani della Asl. Anche il reparto di Gastroenterologia soffre di carenze strumentali: mancano pHmetro, manometro, calorimetro, breath test e bioimpedenziometro. L’ambulatorio di Urologia sembra condannato alla dismissione, perché l’unico medico e l’infermiere in servizio sono prossimi al pensionamento. Si eseguono solo flussometrie ma non ecografie, perché manca l’apparecchio. Il servizio Dialisi avrebbe bisogno di un nuovo elettrocardiografo e c’è penuria di personale: servono infermieri specializzati e manca la caposala. Nelle sale operatorie va sostituita tutta la ferristica attualmente in uso, ormai logora e antiquata, e vanno rinnovati anche carrelli e attrezzature, tutti molto datati. È necessario rifare la pavimentazione, sostituendo il linoleum alle vecchie piastrelle. La Farmacia è ben tenuta e organizzata, ma avrebbe bisogno di rinnovare computer, stampanti, sedie, poltrone, armadi. Tutto è vecchio e logoro. Gli spazi per la Riabilitazione sono inadeguati e insufficienti. La palestra manca da quando è stata trasferita dall’ospedale di San Cesario. Mancano gli standing per il sollevamento ed il trasporto in piedi dei pazienti e non si parla di robotica, che è la nuova frontiera della riabilitazione. Dappertutto mancano letti bariatrici per persone obese, un’esigenza sempre più importante per garantire sicurezza anche agli operatori sanitari che si prendono cura di questi pazienti con bisogni speciali. Il servizio mensa, che come sempre ho voluto testare personalmente, assicura standard di buona qualità».

Un quadro dettagliato quello tracciato da Pagliaro che il consigliere regionale annuncia di voler portare «all’attenzione dei vertici della sanità regionale in terza Commissione, affinché venga analizzato ogni singolo reparto, ogni singola criticità, e si diano risposte precise e cronoprogrammi di intervento. Continuerò su questa strada, andando a constatare di persona tutto ciò che non funziona nelle strutture sanitarie dell’Asl Lecce, e tutto questo materiale confluirà in un libro bianco che fotograferà lo stato del sistema sanitario pubblico, con luci ed ombre. Una chiamata alla responsabilità per i decisori politici, per garantire il diritto alla salute e servizi di prossimità dignitosi», conclude il capogruppo de La Puglia domani.

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