È stata depositata oggi in Consiglio regionale pugliese una proposta di legge per identificare, attraverso un test del Dna, ogni possibile mutazione genetica nei neonati per individuare circa 260 malattie.
Lo annuncia il consigliere regionale e commissario di Azione, Fabiano Amati, primo firmatario. Il testo è stato sottoscritto anche dai consiglieri regionali Ruggiero Mennea, Sergio Clemente, Donato Metallo, Francesco Paolicelli, Renato Perrini, Francesco Ventola, Saverio Tammacco, Donato Pentassuglia.
«Il programma – spiega Amati – serve a sperimentare la possibilità di poter rilasciare a ogni neonato pugliese la “carta d’identità genetica”, dove registrare ed evidenziare in termini predittivi e precoci le varianti geniche potenzialmente correlabili a malattie di cui si possiede la terapia di cura anche in via di sperimentazione o per le quali la diagnosi precoce risulti funzionale alla preparazione del paziente e della famiglia a più ponderati ed efficaci percorsi di assistenza sanitaria o sociale. Insomma, arrivare in tempo per realizzare le speranze di guarigione o di variazione più favorevole della storia naturale delle malattie. In termini più accordati con il linguaggio scientifico e giuridico – spiega – la proposta di legge è finalizzata ad attivare un programma di ricerca, all’interno delle strutture sanitarie pubbliche, per estendere l’attività di diagnosi precoce attraverso la tecnica del sequenziamento della regione codificante individuale-Esoma, la cui tecnologia è già nella dotazione nel SSR e nello stesso già utilizzata per una serie d’indicazioni cliniche».