Vincenza Angrisano si sarebbe potuta salvare se nel pronto soccorso dell’ospedale in cui si era recata dopo essere stata vittima di alcuni schiaffoni da parte del marito fosse stato attivo il cosiddetto “Codice Rosa”? É la domanda che in tanti si sono posti all’indomani del femminicidio che ha scosso la comunità della sesta provincia pugliese.
Ricordiamo che il 24 novembre 2017, con Decreto del presidente del consiglio dei ministri, sono state emanate a livello nazionale le Linee guida che istituiscono il Codice Rosa, un percorso di accesso al Pronto Soccorso riservato a tutte le vittime di violenza, in particolare donne, ed eventualmente i bambini coinvolti, che prevede precise procedure di allerta ed attivazione dei successivi percorsi territoriali, nell’ottica di un continuum assistenziale e di presa in carico globale.
Nella Asl Bt ancora non è stato attivato, ma la vicenda di Enza ha sicuramente accelerato le procedure. Va letta in questo senso la convocazione in Regione delle equipe che si occupano della presa in carico di donne e minori vittime di violenze per lunedì prossimo. Nella nota inviata dal direttore Vito Montanaro si legge che dai diversi monitoraggi effettuati e dallo scambio continuo con il territorio, emerge un quadro improntato a forte disomogeneità territoriale in materia di prevenzione e contrasto della violenza sui minori e per il soccorso e l’assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza; non si è realizzata inoltre la costituzione di una rete efficace ed integrata tra i diversi livelli operativi, in parte determinata anche dalla carenza di personale ovvero dalla mancata sostituzione di personale in quiescenza.
La ricognizione effettuata ha consentito, inoltre, di monitorare il recepimento delle linee guida nazionali per il soccorso e l’assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza “Percorso per le donne che subiscono violenza” mentre il Ministero della Salute proprio in questi giorni ha restituito una prima fotografia circa l’attuazione concreta delle suddette linee guida, sulla base dei dati forniti dai PS pugliesi.
Per quanto riguarda la Bat, il percorso del “Codice Rosa” non è ancora pronto: forse la settimana prossima sarà approntata la stesura del PDTA (piano diagnostico terapeutico assistenziale), ma poi bisognerà, almeno nel caso del Pronto soccorso di Andria, arrivare anche alla firma del protocollo operativo con il Comune e all’individuazione e formazione del personale. Ma sembra difficile che, come ipotizzato a fine novembre, il “Codice Rosa” possa vedere la luce nel 2023.
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Di Vittorio Ricapito15 Novembre 2024