Nel 2023, nelle strutture sanitarie della provincia di Bari, sono state segnalate 113 aggressioni al Servizio prevenzione e protezione aziendale dell’Asl. Un numero quasi triplicato rispetto alle 40 denunce del 2022.
I dati sono stati diffusi dall’azienda sanitaria barese durante un incontro con operatori e istituzioni locali che si è tenuto stamattina, in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari. L’incontro si è tenuto nell’ex Cto di Bari e vi hanno partecipato il procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rossi, il direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro, e il direttore generale dell’Asl Bari, Antonio Sanguedolce.
Dai numeri emerge come il fenomeno sia in crescita. Oltre il 64% delle aggressioni è stato esclusivamente di tipo verbale con una preponderanza di operatrici sanitarie aggredite. L’82% delle aggressioni è stato di tipo “esterno” ovvero effettuate da pazienti, parenti o accompagnatori e utenti. Ma sono giunte anche segnalazioni di aggressioni “interne” (tra colleghi) pari a circa il 7% del totale.
L’area metropolitana è la più colpita con il 47% di eventi segnalati, di cui il 43% si sono verificati nel territorio del Comune di Bari. I medici (38,9%) e gli infermieri (18,6%) restano gli operatori maggiormente aggrediti. Gli psichiatri, i medici dei Serd e la medicina penitenziaria sono tra le specialità più a rischio. Nel 16% dei casi l’aggredito ha fatto ricorso alle cure del pronto soccorso, con prognosi che variano da 1 a 30 giorni per un totale di 116 giorni di prognosi.
Gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, è emerso durante l’incontro, rappresentano, a tutti gli effetti, un rischio relativo alla salute e alla sicurezza sul lavoro. Nell’ambito delle procedure aziendali per la prevenzione e il contenimento degli atti di aggressioni agli operatori sanitari, adottate e recentemente aggiornate da Asl è previsto che ogni evento di aggressione sia segnalato al Servizio di prevenzione e protezione aziendale e al Rischio clinico per consentire una analisi approfondita delle cause che hanno portato alla aggressione. A seguito della segnalazione, si procede con un audit reattivo, condotto tipicamente sul luogo dell’aggressione, con tutto il personale coinvolto (direttamente o indirettamente) nell’evento.