Il Consiglio regionale della Puglia, riunitosi oggi, ha approvato a maggioranza – con due voti contrari e tre astenuti – la proposta di legge “Genoma Puglia. Programma di ricerca per la diagnosi precoce e la cura delle malattie rare su base genetica”, di cui è primo firmatario il consigliere Fabiano Amati, sottoscritta anche dai consiglieri Mennea, Clemente, Paolicelli, Metallo, Pentassuglia, Tammacco, Ventola e Perrini.
La legge serve a sperimentare la possibilità di poter dotare ogni neonato pugliese di una “carta d’identità genetica”, ossia un profilo genomico dove sono registrate le varianti geniche potenzialmente correlabili a malattie di cui si possiede la terapia di cura anche in via di sperimentazione o per le quali la diagnosi precoce risulti funzionale alla preparazione del paziente e della famiglia a più ponderati ed efficaci percorsi di assistenza sanitari.
La finalità è di attivare un programma di ricerca, all’interno delle strutture di sanità pubblica, per estendere l’attività di diagnosi precoce attraverso la tecnica del sequenziamento della regione codificante individuale – Esoma, la cui tecnologia è già nella dotazione nel Sistema sanitario regionale (Ssr) e nello stesso utilizzata per una serie di indicazioni cliniche.
Nella relazione che accompagna il provvedimento approvato si legge che il programma di ricerca, chiamato Genoma-Puglia, è utile per confermare e consolidare il primato che la Regione Puglia ha ormai assunto in ambito nazionale nella branca specialistica della Genetica medica, allineandosi con tutto ciò che rappresenta il progresso scientifico, tecnologico e normativo nelle scienze omiche.
Il programma, della durata di un anno, consiste in uno studio di fattibilità tecnica e nella successiva esecuzione di un test di profilazione genomica, in favore di almeno 3mila neonati pugliesi, i cui genitori abbiano prestato il relativo consenso informato.
La realizzazione del programma di ricerca è assegnata al Laboratorio di medicina genomica dell’ospedale “Di Venere” di Bari, che potrà avvalersi della collaborazione delle altre Aziende sanitarie pugliesi previa sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra i direttori delle Unità operative interessate e ratificato dai rispettivi direttori generali.
Il protocollo d’intesa potrà contenere norme finalizzate a consentire il distacco di personale delle diverse Aziende sanitarie pugliesi presso il Laboratorio di medicina genomica, al di fuori dell’orario di lavoro, anche nelle forme del lavoro straordinario o altra modalità ritenuta congrua e comunque nel rispetto delle disposizioni normative vigenti.
Il programma si concluderà con una o più relazioni, contenenti informazioni dettagliate sull’attività compiuta, i risultati ottenuti, eventuali suggerimenti finalizzati all’istituzionalizzazione della profilazione genomica ed ogni ulteriore informazione idonea a migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria regionale.