Due sale di cardiochirurgia, due di chirurgia multidisciplinare, una angiografica con angiografo biplano di ultimissima generazione, una sala ibrida tra le più tecnologicamente avanzate. È il nuovo reparto operatorio al sesto piano del plesso del Dipartimento emergenza urgenza (Deu) del Policlinico Riuniti di Foggia.
I lavori sono stati completati dopo quasi vent’anni di gestazione e stamattina il reparto è stato inaugurato.
La nuova piastra operatoria del Riuniti di Foggia, spiega il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, «è la più moderna che esista in Puglia e devo dire che da sola è l’equivalente delle sale operatorie di eccellenza di tutto il resto della Puglia». Il governatore sottolinea che «il bilancio di questi anni di lavoro così intenso è positivo e sono contento che il Policlinico di Foggia abbia assunto un suo prestigio, identità non solo sotto il profilo della formazione dei nuovi medici, operatori sanitari, infermieri, ma per i reparti ospedalieri che sono un’eccellenza».
Il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, evidenzia che «noi abbiamo puntato moltissimo sul Policlinico di Foggia che ha fatto un salto di qualità importante in questi anni. A Foggia – aggiunge – vengono a operarsi da altre province e regioni e credo sia il risultato più importante».
Il commissario straordinario del Policlinico, Giuseppe Pasqualone, spiega che le nuove sale operatorie «sono di altissima tecnologia. Noi abbiamo comprato il top. I nostri chirurghi avranno la possibilità di fare interventi molto complessi in totale sicurezza».
In un mese, afferma il professor Domenico Paparella, direttore della Cardiochirurgia, «avremo spazi e disponibilità notevoli. Il potenziamento delle infrastrutture è fondamentale per qualificare l’assistenza medica, con questo ulteriore investimento puntiamo alla nascita nel Policlinico di un “centro cuore” di alto livello, riconosciuto per qualsiasi tipo di patologia cardiaca. La qualità delle specializzazioni che il Policlinico foggiano è in grado oggi di produrre è in linea con i centri più rinomati del Centro-Nord dove spesso molti pazienti residenti al Sud si recano per curarsi», conclude.
