Febbre del Nilo, stabile il paziente ricoverato a Foggia. E a Barletta arriva l’ordinanza anti zanzare

Sono «stabili e in lieve miglioramento» le condizioni del paziente di 41 anni ricoverato nel reparto di malattie del Policlinico di Foggia dal 31 luglio scorso dopo aver contratto la cosiddetta “febbre del Nilo”, malattia provocata dal virus West Nile.

Il virus si contrae attraverso una puntura di zanzara infetta. Un focolaio di insetti positivi era stato individuato nei mesi scorsi nella zona a nord di Barletta.

Il 41enne ha avuto un primo accesso al pronto soccorso dell’ospedale di Cerignola con febbre, malessere generale, vomito e rush cutaneo, ed è stato poi ricoverato nel reparto di malattie infettive quando è peggiorata la sintomatologia a livello neurologico, ovvero torpore, stato confusionale e sonnolenza.

Il virus, spiega il professor Sergio Lo Caputo, «si trasmette solo attraverso puntura di zanzara infetta, e non è trasmissibile da uomo, anche infetto, ad altro uomo: l’unica forma di prevenzione è combattere il vettore, dunque con misure di disinfestazione ambientale». Il virus, aggiunge, «ha un tempo di incubazione dai tre fino ai quindici giorni, ma il tempo stimato per la manifestazione sintomatologica in genere è di una settimana. Nell’80 per cento dei casi chi viene punto da una zanzara infetta non manifesta sintomi, dunque è completamente asintomatico, solo l’1 per cento può manifestare sintomi neurologici e sviluppare un’encefalite e i decessi, in percentuale quasi inesistente, sono riferibili a persone anziane e con patologie pregresse o in condizioni di immunodepressione».

Negli ultimi tempi, il virus del West Nile si sta espandendo anche nei paesi occidentali a causa dei cambiamenti climatici che portano ad una tropicalizzazione del clima. Già nei mesi scorsi, ricorda il professore Lo Caputo, «la regione Puglia aveva segnalato la presenza di questa tipologia di zanzara nella zona a nord di Barletta, per cui ciò aveva portato ad una serie di misure di prevenzione come il controllo delle sacche di plasma negli ospedali».

E proprio a Barletta, il sindaco Cosimo Cannito, con una propria ordinanza, ha disposto misure urgenti di prevenzione e contenimento della diffusione del West Nile Virus (Wnv). Viene ordinato alla Bar.S.A di effettuare urgentemente continui trattamenti larvicidi, rispetto a quelli già previsti, e di rimozione dei focolai larvali in aree pubbliche operando su tutte le caditoie, i tombini, le bocche di lupo, fontane ecc.

I proprietari di aree, presso le quali vi sono sistemi di raccolta delle acque meteoriche, dovranno evitare l’abbandono di contenitori di qualsiasi natura nei quali possa depositarsi acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta d’acqua stagnante anche temporanea. Ai proprietari, inoltre, viene chiesto di trattare l’acqua dei tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche presenti negli spazi di proprietà privata utilizzando prodotti larvicidi o, in alternativa, di procedere alla chiusura degli stessi. I conduttori di orti sono tenuti a privilegiare l’annaffiatura diretta con pompa o con contenitore da riempire di volta in volta e da svuotare dopo l’uso; a disporre contenitori e altri materiali in modo tale da evitare la formazione di depositi d’acqua in caso di pioggia; a chiudere con coperchi a tenuta o con rete zanzariera fissata e ben tesa gli eventuali serbatoi d’acqua. I proprietari di depositi e attività industriali, artigianali e commerciali dovranno adottare tutte le misure necessarie per evitare che nei materiali si formino depositi d’acqua e assicurare che i materiali stoccati all’aperto siano oggetto di trattamento di disinfestazione dei potenziali focolai larvali da effettuarsi entro cinque giorni da ogni evento piovoso. I responsabili di cantieri, infine, sono tenuti a scongiurare i depositi d’acqua in bidoni o altri contenitori e sistemare i materiali necessari all’attività soprattutto in caso di sospensione dell’attività del cantiere.

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